(ANS –Port-au-Prínce) – Sr Valéria Timóteo, delle Figlie di Maria Ausiliatrice del Brasile, vive a Port-au-Prince, Haiti, dal 2010, dove collabora alla formazione degli studenti provenienti da 5 grandi scuole salesiane della regione. In una testimonianza al Bollettino Salesiano del Brasile, ha riferito quello che ha imparato nel paese.

di Camila Santos

Non ho scelto Haiti, sarebbe potuto essere un altro paese, un altro posto, ma in quel momento devastante, è stato Haiti. Mi ricordo che ero in vacanza con la comunità. Erano giorni tranquilli. Poi degli istanti di paura e di coraggio, ho vissuto molti sentimenti contrastanti. Ho pensato, che cosa fare? Non lo dimenticherò mai. Era una situazione che non mi aspettavo. Una risposta era nell'aria: sì o no. Tutto è andato in fretta, perché le immagini sono arrivate come una cascata dalla televisione. Ho pensato che avevo alcuni requisiti per questa nuova missione, così inaspettata e difficile. Ma umanamente, mi sono sentita piccola di fronte alla realtà che avevo davanti. Dio avrebbe completato, a tempo debito, gli altri requisiti, se fosse stato necessario, e questo è quello che è successo. Sono contenta di aver detto sì.

(...) Sono diverse le difficoltà oggi di Haiti. Non so dire quale sia la principale, ma credo che l’instabilità politica crei una instabilità generale. Di conseguenza, gli investitori e anche gli emigrati non hanno il coraggio di investire nel paese, causando un abbandono totale. C’è mancanza di posti di lavoro, di alloggi decenti, di ospedali. Manca il cibo per tutti, mancano scuole dignitose, servizi igienico-sanitari di base, pulizia delle strade, raccolta dei rifiuti, acqua potabile, strade asfaltate nelle città. Mancano strutture ricreative per i giovani, che sono ammassati in città senza niente da fare. Mancano gli autobus per il trasporto pubblico ...

Negli ultimi 6 mesi c’è stata una violenza senza paragoni contro la Chiesa, è stato un terrore. Le comunità religiose - soprattutto femminili - sono state attaccate con violenza (...). Sono stati tempi difficili questi ultimi mesi. La Chiesa di Gesù è perseguitata oggi. Si trattava di giovani, nella maggior parte dei casi; forse alcuni sono stati studenti delle nostre scuole cattoliche, presenti in maggioranza nel paese. Che situazione!

Molte cose sono notevolmente migliorate nel paese. Ma non è ancora abbastanza per poter vedere i bambini nelle piazze pulite e al sicuro, con le luci per strada di notte e le vie senza cumuli di spazzatura.

Questa gente mi ha insegnato il coraggio di lottare. Ad avere coraggio, il coraggio di vivere, anche in situazioni disumane.

La testimonianza completa è disponibile, in portoghese, sul sito del Bollettino Salesiano del Brasile.

Pubblicato il 7/10/2015