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23/4/2015 - Corea del Sud - La Giornata di Spiritualità della Famiglia Salesiana 2015
Foto dell'articolo -COREA DEL SUD – LA GIORNATA DI SPIRITUALITÀ DELLA FAMIGLIA SALESIANA 2015

(ANS – Seul) – Circa 300 membri della Famiglia Salesiana dell’area di Seul si sono riuniti presso la Casa ispettoriale dei Salesiani lo scorso sabato, 18 aprile, per riflettere sulla spiritualità di Don Bosco e la sua applicazione al giorno d’oggi, trascorrendo un'intera giornata di condivisione e gioia in un clima di famiglia.

L’evento si è aperto con una preghiera e una presentazione da parte delle Figlie di Maria Ausiliatrice, che hanno dato sin da subito un’atmosfera gradevole e semplice. Successivamente a tutti i presenti è stato dato un foglietto in cui dovevano completare la frase “La spiritualità salesiana è ... ” per poi scambiarlo con gli altri e così approfondire le reciproche visioni.

Tra i commenti più sorprendenti che sono stati letti, ci sono stati: “la spiritualità salesiana è come il fast food: perché è quello che preferiscono i giovani” o “è una assicurazione su beni e servizi, perché anche se si invecchia si può sempre vivere felici e con uno spirito giovane” o ancora “è come Internet, perché la maggior parte dei giovani sono lì dentro”.

Le attività sono seguite con una conferenza di don Bernard Lee Junseok, sulla Strenna del Rettor Maggiore per il 2015, e una riflessione sul Buon Pastore che dà la vita per le sue pecore. Don Bosco è stato visto come un buon esempio di questa figura, perché ha dedicato tutta la sua vita ai giovani, lavorando per loro e vivendo al loro fianco. E la Strenna del Rettor Maggiore è stata indicata come un metodo per mettere in pratica questo ruolo.

Dopo il pranzo condiviso, ogni gruppo della Famiglia Salesiana ha animato un breve spettacolo, e come culmine della giornata don Stefano Yang, Ispettore dei Salesiani in Corea del Sud, ha presieduto l’Eucaristia. Nell’omelia il salesiano ha detto che “anche se viviamo in una generazione di grande dolore e prove, dobbiamo essere portatori della speranza e dell’ottimismo di Don Bosco”. E ha poi aggiunto che “in questo anno incidiamo profondamente nei nostri cuori il messaggio ‘sono i poveri che ci salveranno’”,  concludendo con la promessa di affrettarsi ad uscire verso le periferie, per andare incontro ai giovani più bisognosi.

Pubblicato il 23/04/2015

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