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10/4/2015 - Yemen - “La mancanza di cibo, medicine, acqua ed elettricità è ormai la normalità”
Foto dell'articolo -YEMEN – “LA MANCANZA DI CIBO, MEDICINE, ACQUA ED ELETTRICITÀ È ORMAI LA NORMALITÀ”

(ANS – Aden) – “La situazione ad Aden è peggiorata, con combattimenti più intensi, più uccisioni e più distruzioni dovute ai bombardamenti e alle granate”. È quanto riporta l’ultimo Salesiano missionario rimasto nello Yemen, a dispetto della guerra e della situazione di estrema insicurezza.

I combattimenti sono pericolosamente vicini alla casa delle Missionarie della Carità, così che anche loro ne sono interessate. Una granata è esplosa vicino alla loro casa e per fortuna non è accaduto nulla di grave, ad eccezione di alcuni vetri rotti. In realtà questa mattina (ieri, 9 aprile, NdR) mentre stavano facendo colazione, un obiettivo posto lì vicino è stato bombardato 11 volte; anche il loro edificio ha tremato, e molto di più hanno tremato loro stesse. La mancanza di cibo, medicine, acqua ed elettricità è ormai la normalità lì, insieme alla grave carenza di carburante.

La popolazione locale sta cercando di fuggire persino in Somalia, via mare. I combattimenti nello Yemen hanno ucciso più di 650 persone finora, i feriti sono oltre 2200, centinaia di migliaia sono gli sfollati, con tanta povertà e miseria. Proprio ieri (8 aprile), un’imbarcazione con i medicinali è riuscita a raggiungere Aden, altrimenti la  Croce Rossa e le altre agenzie di soccorso non hanno i permessi.

Ad Aden ci sono diversi gruppi che combattono tra loro. Pochi giorni fa quasi 300 membri di Al Qaeda sono stati fatti evadere dalla prigione di Mukalla. C’è la paura che, assieme ai miliziani dell’ISIS, possono arrivare ad Aden e contribuire con la loro quota di devastazione. C’è una grande paura per questo rischio.

A Sana’a anche le suore hanno riferito che la situazione è davvero brutta. Ci sono pochissimi mezzi sulle strade, per via della grave carenza di carburanti. I raid aerei continuano di notte e alcune volte anche di giorno. Ormai praticamente tutti i nostri parrocchiani sono già partiti e hanno raggiunto in sicurezza i loro paesi. Attualmente, solo pochissimi sono rimasti nelle varie città e chi ha scelto di farlo aveva dei suoi motivi.

Qui a Taiz, la situazione non è poi così male. Ci sono bombardamenti di notte in alcune zone, ma è ancora possibile muoversi liberamente, con una certa cautela. Il problema peggiore è la grave mancanza di carburanti. Davanti ad ogni benzinaio si può vedere una fila di veicoli lunga anche più di un chilometro. Di tutte le città, Al-Hudayda è la meno colpita, anche se la scarsità di carburante riguarda tutto il paese.

Le Missionarie della Carità di tutti e quattro i centri continuano a prendersi cura dei propri pazienti. Qualunque cosa accada non li abbandoneranno. Io rimango qui a Taiz. Lunedì scorso sono andato ad Al-Hudayda in autobus per celebrare la messa per le suore, dato che non ne potevano parteciparne una da un po’ di tempo. Sono tornato da poco. Non ci sono stati problemi a viaggiare. Se la situazione migliora e potrò viaggiare, andrò a Sana’a e Aden per celebrare le messe per le Suore e gli altri lì rimasti. Adesso non è possibile andare ad Aden e Sana’a.

Pubblicato il 10/04/2015

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