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3/4/2015 - Ecuador - “Non scambierò mai la gioia che sperimento nell’annunciare Cristo!”
Foto dell'articolo -ECUADOR – “NON SCAMBIERÒ MAI LA GIOIA CHE SPERIMENTO NELL’ANNUNCIARE CRISTO!”

(ANS – Taisha) – “Sono missionario in Ecuador dal 2005 … La zona affidata a me è nella foresta ecuatoriana dove non ci sono né strade né sentieri, ma molti fiumi e la foresta … La vita è dura, ma non scambierò mai la gioia che sperimento nel mio cuore nel condividere Cristo con il popolo Shuar”. È questa la testimonianza di don Anton Odrobiňák, salesiano missionario della Slovacchia.

Sono nato al nord della Slovacchia, vicino la frontiera con la Polonia, in una famiglia molto religiosa. Da giovane ero molto sportivo e mi piaceva molto la pesistica. Ero il campione del mio paese! Facevo parte di un gruppo di campioni del mio paese. Un giorno un amico di questo gruppo, mi presentò un uomo, professore di Matematica e Fisica del liceo, che non poteva lavorare pubblicamente come docente perché era perseguito per la sua fede da parte dell’allora regime comunista che governava il paese.

Viveva nella città dove io frequentavo il liceo. Andavo a trovarlo spesso. Lo chiamavamo “padrino”. Ci incontravamo e leggevamo la Bibbia, ci insegnava come fare le meditazioni, ci parlava della sua vita, del suo lavoro, del senso della vita, di Dio. Ci invitava presso alcuni rifugi in montagna per esercizi spirituali, ritiri e passeggiate, ma non si era mai presentato come un sacerdote o salesiano. Il professore mi ha aiutato molto a scoprire la mia vocazione cristiana, salesiana, sacerdotale e missionaria.

Una volta invitò un missionario dall’Ecuador - don Jan Sutka - suo compagno nel liceo salesiano prima del comunismo. Non avevo mai incontrato un missionario. Per la prima volta sentii parlare del popolo Shuar e della sua cultura. Questo incontro segnò l’inizio della mia vocazione missionaria!

Dopo il liceo cominciai gli studi in veterinaria all'Università, ma avevo problemi con lo studio perché praticavo molto la pesistica. Fortunatamente partecipavo agli incontri di un gruppo di studenti universitari il cui leader era un Salesiano Cooperatore. Tramite lui ho conosciuto i Salesiani Cooperatori e specialmente i Salesiani. Andavo da loro per le preghiere, le meditazioni, le confessioni, lo studio delle vite dei santi, di Filosofia, di Teologia, e per fare apostolato con i ragazzi.

Dopo gli studi e il servizio militare ho lavorato come veterinario e presso un ufficio postale. Ma poi, nel 1988, decisi di diventare salesiano seguendo tutte le tappe della formazione nel mio paese. Dopo l’ordinazione sono stato incaricato dell’Oratorio e poi cappellano nella parrocchia salesiana di Bratislava.

Sono missionario in Ecuador dal 2005. Nei primi 4 anni ho lavorato nella periferia della zona amazonica-ecuadoriana. Adesso mi trovo a Taisha. La nostra comunità è composta da 3 salesiani e un volontario laico e ci prendiamo cura di 32 comunità Shuar. La zona affidata a me è nella foresta ecuatoriana dove non ci sono né strade né sentieri, ma molti fiumi e la foresta. Si viaggia solo con la motobarca, con il cavallo o a piedi. Ogni settimana devo preparare la motobarca, la benzina, il bagaglio e tutto ciò che occorre per il lavoro pastorale. La vita è dura ma non scambierò mai la gioia che sperimento nel mio cuore nel condividere Cristo con il popolo Shuar!

Questa e altre testimonianze sono pubblicate su disponibili su Cagliero 11 (il Bollettino del Dicastero per le Missioni), sul sito sdb.org.

Pubblicato il 26/03/2015

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