(ANS - Tunisi) – Si sono susseguiti nelle ore scorse, da parte di numerose autorità, civili e religiose, i gesti di condanna dell’attentato avvenuto mercoledì scorso a Tunisi. “Ferma condanna di ogni atto contro la pace e la sacralità della vita umana” e una preghiera “al Signore di accogliere nella pace le persone decedute e di confortare quanti sono gravemente feriti” è quanto ha espresso il Papa in un telegramma inviato all’arcivescovo di Tunisi mons. Ilario Antoniazzi.
Proprio mons. Antoniazzi, recandosi ieri, 19 marzo, in vari ospedali della città per far visita ai feriti, aveva rilasciato delle dichiarazioni a Radio Vaticana per esprimere vicinanza e cordoglio alle vittime e alle loro famiglie. “Poi vorrei dire che questa non è l’espressione del popolo tunisino che non capisce in queste ore come sia possibile che siano state uccise e ferite delle persone. Il popolo tunisino è un popolo accogliente e buono” ha aggiunto nell’occasione.
Da parte sua il presidente tunisino, Beji Caid Essebsi, ha dichiarato ai media nazionali: “abbiamo preso la strada della democrazia e la democrazia vincerà”, messaggio ribadito dal premier Habib Essid, che ha lanciato un appello all’unità del paese.
Infine, mons. Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino – città dai cui provenivano due delle vittime italiane – ha invitato tutta la cittadinanza a pregare oggi pomeriggio nel santuario mariano della Consolata in suffragio delle vittime del terrorismo, delle persecuzioni e per ottenere il dono della pace, esortando anche tutte le comunità cristiane torinesi a ricordare le vittime nell’Eucaristia e nella Via Crucis.
Pubblicato il 20/03/2015