(ANS – Roma) – “Un grande impegno per me, come Rettor Maggiore, con i miei confratelli durante il sessennio è far capire questo, perché lo dico con grande forza: l’opzione per i laici non è facoltativa”. Così ha detto Don Ángel Fernández Artime nel discorso di chiusura delle XXXIII Giornate di Spiritualità della Famiglia Salesiana, terminate ieri, 18 gennaio, presso il Salesianum di Roma.

di Andrés Felipe Loaiza, SDB

L’ultima giornata dell’appuntamento della Famiglia Salesiana è iniziata con l’Eucaristia, offerta per i giovani, ciascuno dei gruppi appartenenti alla Famiglia di Don Bosco e la missione che si svolge nella Chiesa e nella società per i più poveri e abbandonati. Quindi, riuniti in assemblea, i partecipanti hanno proclamato il Credo della Famiglia Salesiana, dove è stata ribadita la convinzione che “docili allo Spirito, nell’unità e diversità delle vocazioni, ci formiamo, pensiamo, lavoriamo e preghiamo insieme per la salvezza dei giovani” specialmente dei più bisognosi.

Quindi il Rettor Maggiore, Don Á.F. Artime, ha fatto il suo discorso di chiusura, nel quale ha esposto sei aspetti da tenere presenti, approfondire e lavorare come parte della Famiglia Salesiana. “Sono punti fondamentali”, ha detto il Rettor Maggiore:

1.   IL NOSTRO DNA deve rimanere QUELLO DI DON BOSCO CENTRATO IN GESÙ

2.   La predilezione carismatica per i giovani, specialmente i più poveri

3.   Per la fedeltà al carisma: SEMPRE EVANGELIZZATORI DEI GIOVANI E DELLE GIOVANI

4.   La condivisione dello spirito e della missione di Don Bosco nella Famiglia Salesiana e con i Laici

5.   La dimensione missionaria della nostra Famiglia come garanzia di Fedeltà e Autenticità al carisma di Don Bosco

6.   Non il potere e la forza, ma il servizio umile.

In riferimento all’unità della Famiglia Salesiana Don Á.F. Artime ha evidenziato che, per lo spirito di fedeltà allo spirito di Don Bosco, “sono i destinatari che determinano il tipo di attività e di opere per mezzo delle quali si rende concreta ed efficace la nostra Missione” (cfr. Csdb 1,2,14,21; Cfma 1,6,65; PVA 2,2b; ADMA,2; VDB 6; DS 17,c,d; CihscJM,23;). E ha sottolineato che la citazione si riferisce ai gruppi della Famiglia Salesiana dei quali possiede i documenti costitutivi, invitando gli altri gruppi che non appaiono citati ad inviare le loro Costituzioni, per andare molto più in profondità nel carisma.

“A volte, alcuni dei nostri gruppi dicono ‘noi ancora non abbiamo bisogno dei laici’, ma per carisma tutti abbiamo bisogno dei laici” ha poi detto, ripetendo anche le parole pronunciate ai partecipanti al Capitolo Generale 27: “la missione condivisa con i laici non è più opzionale - caso mai qualcuno lo pensasse ancora”. Quindi ha aggiunto: “Devo dire che tra noi Salesiani nel mondo, alcuni pensano ‘siamo molti Salesiani, non ne abbiamo bisogno’; proprio per questo ne hanno bisogno, e vi posso dire che un grande impegno per me, come Rettor Maggiore, con i miei confratelli durante il sessennio è far capire questo, perché lo dico con grande forza: l’opzione per i laici non è facoltativa, ‘mi piace o non mi piace’ ... piaccia o non piaccia, si deve fare! (...) e questo è un lavoro di tutta la nostra famiglia, e io sarò il primo”. L’assemblea ha approvato il richiamo alla necessità di maggiore comunione del Rettor Maggiore e l’ha manifestato con un sonoro applauso.

È possibile ascoltare l’audio dell’intervento del Rettor Maggiore (in italiano) o scaricare il discorso in varie lingue sul sito www.sdb.org

(traduzione a cura di Gian Francesco Romano)

Pubblicato il 19/01/2015