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30/12/2014 - Italia - Il carcere come “occasione di autentica crescita”
Foto dell'articolo -ITALIA – IL CARCERE COME “OCCASIONE DI AUTENTICA CRESCITA”

(ANS – Latina) – Nelle scorse settimane Papa Francesco ha fatto pervenire una sua lettere al cappellano del carcere di Latina, il salesiano don Nicola Cupaiolo, nella quale, oltre ad inviare gli auguri di Natale, esortava i detenuti a vivere la loro condizione come “occasione di autentica crescita per trovare la pace del cuore e la forza per rinascere”. Di seguito riportiamo alcune considerazioni sulla vita del carcere raccontate dal cappellano salesiano ai microfoni di Radio Vaticana.

Quale contributo può dare il cappellano per abbattere barriere e pregiudizi?

Il cappellano è chiamato a un compito non tanto semplice perché anzitutto bisognerebbe cercare di risolvere un po’ i “problemi” umani che riguardano l’uomo. (…) Dobbiamo pensare prima “al corpo” e poi successivamente “allo spirito”. Noi siamo disponibili a ricevere e ad ascoltare sempre i detenuti: in queste circostanze dobbiamo essere particolarmente propensi a favorire un discorso umano. Per questo c’è bisogno anche un po’ di fondi che, per fortuna, persone di buona volontà ci danno, perché ci chiedono di tutto e non sempre la Caritas ha ciò che serve e bisogna ricorrere a fare qualche acquisto di cose estremamente necessarie per farli stare un po’ meglio, almeno i primi giorni.

Che cosa avete preparato in vista del Santo Natale?

Abbiamo preso un’iniziativa di cui anche il Papa è venuto a conoscenza. Ho fatto venire dall’Umbria più di 100 presepi in terra cotta che i detenuti hanno assemblato e alcuni li hanno anche colorati e li abbiamo mandati a tutte le parrocchie della diocesi con una lettera di un detenuto. Questa lettera è arrivata pure al Papa e il Pontefice ha risposto proprio a quella lettera lì, che era stata mandata in occasione della consegna di questi presepi. Poi, per il resto, è chiaro, c’è la preparazione della Novena, che soprattutto le donne fanno, con gli uomini è un po’ più difficile. Con la preghiera ci si prepara e anche con atteggiamenti costruttivi.

Che cosa rappresenta il messaggio del Santo Padre e, in particolare, quello di Papa Francesco, in un carcere?

Rappresenta un invito molto bello, che io adesso commenterò a loro, soprattutto quell’espressione che a me è piaciuta tanto, quella di valorizzare bene il tempo che trascorrono. La lettera parla appunto di questa occasione del tempo che non deve essere buttato via, ma deve essere utilizzato per crescere, per cambiare cammino, utilizzando bene tutte le opportunità che vengono concesse. Quindi questo è un incoraggiamento in fondo positivo e anche molto bello da parte del Papa nei loro confronti. È un invito alla speranza, a costruire un futuro nuovo.

Pubblicato il 30/12/2014

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