(ANS – Roma) – “Potete star sicure che la nostra presenza in Patagonia sarà lunga quanto l’esistenza delle nostre congregazioni”, sono state le parole del Rettor Maggiore dei Salesiani, Don Ángel Fernández Artime, al termine dell’Eucaristia conclusiva del Capitolo Generale XXIII delle Figlie di Maria Ausiliatrice, celebrata sabato 15 novembre presso la Casa Generalizia dell’Istituto. Il documento finale prodotto dal Capitolo s’intitola: “Allargate lo sguardo” e ha per sottotitolo: “Con i giovani, missionari di gioia e di speranza”.
Il tema “Essere oggi con i giovani casa che evangelizza” ha guidato l’esperienza del Capitolo delle FMA, durato otto settimane e che ha coinvolto le religiose nella vita fraterna e nella riflessione/studio, nella preghiera e nell’ascolto/confronto, sfociati poi nel documento finale.
“Carissime, posso immaginarvi vivendo le intense giornate del Capitolo Generale con il cuore sempre più acceso. Infatti, ‘non vi ardeva forse il cuore’in questi giorni? Avete vissuto giornate molto impegnative, anche stancanti. Sicuramente tante volte avete rivolto ‘uno sguardo alla terra e dieci al cielo’, come ci insegna la vita della beata Maddalena Morano. Sicuramente, con il cuore aperto, avete accolto le mozioni interiori dello Spirito, e avete ‘allargato lo sguardo per riconoscere i bisogni più autentici e le urgenze di una società e di una generazione che cambiano’, come vi ha chiesto Papa Francesco. Avete, e abbiamo tutti come Famiglia Salesiana, tanto da ringraziare il Signore e la nostra Madre Ausiliatrice per tanta grazia di Dio” ha detto Don Á.F. Artime nell’omelia della messa conclusiva.
E, in riferimento all’importanza del documento capitolare e di viverlo davvero, il Rettor Maggiore ha commentato:“‘Figlioli, non amiamo a parole, né con la lingua, ma coi fatti e nella verità’, ci dice la prima lettera di Giovanni. Perciò le nostre non devono essere solo belle parole e curati documenti... ma piuttosto vita! La nostra vita donata ogni giorno, le nostre convinzioni fatte atteggiamenti e opzioni veri, con azioni che si possono vedere, testimoniare, toccare con mano. Questo è amare veramente e quindi, vivere, perché ‘chi non ama rimane nella morte’”.
Prima della benedizione finale il Rettor Maggiore ha fatto riferimento al fatto che già per tre volte Papa Francesco ha invitato a “non dimenticate la Patagonia”: una volta ai Salesiani, (lo scorso 31 marzo, durante il Capitolo Generale 27) e due volte alle FMA, l’8 novembre. Su questo tema ha perciò aggiunto: “potete star sicure che la nostra presenza in Patagonia sarà lunga quanto l’esistenza delle nostre congregazioni”, affermazione confermata dalle 18 comunità dei Salesiani, le 15 comunità delle FMA, e le oltre 8 opere gestite da laici corresponsabili della missione salesiana, senza contare le altre opere della Famiglia Salesiana al lavoro per i più bisognosi nella terra della Patagonia.
Pubblicato il 17/11/2014
