(ANS – Roma) – “L’intenzione del libro si capisce chiaramente quando l’autore dice che vuole incoraggiare chiunque stia cercando il senso di sé e della propria vita a sfogliare la Bibbia e avere l’opportunità di trovare un vero aiuto per passare la notte aspettando tempi migliori”. Con queste parole il Rettor Maggiore dei Salesiani, Don Ángel Fernández Artime, ha presentato “Se ti leggo amerò per sempre” l’ultimo libro di Carlo di Cicco, vicedirettore dell’Osservatore Romano.

di Gian Francesco Romano

Il volume, edito da “Il Pozzo di Giacobbe”, è stato presentato martedì 21 ottobre presso la Sala Conferenze della Federazione Nazionale della Stampa, a Roma. Oltre all’autore e al Rettor Maggiore sono intervenuti il prof. Franco Ferrarotti, sociologo, e Marinella Perroni, teologa, moderati da Francesco Siddi, Segretario della Federazione Nazionale della Stampa Italiana.

Nel suo intervento Don Á.F. Artime ha realizzato un accurato percorso tra i capitoli del libro, sottolineandone i temi e le suggestioni, che trovano comunque sintesi nella concezione della Bibbia come “un vero navigatore e una bussola per lo spirito”, e nella visione del Dio cristiano “che è amore, ha un punto di vista sull’amore e si rapporta con l’uomo a partire dal suo essere amore”.

In rapporto alla questione educativa – che non può non interessare i Salesiani – il Rettor Maggiore scorge nella pagine del libro del dott. di Cicco una notevole sintonia tra l’azione di Dio e il Sistema Preventivo formulato da Don Bosco. “Dio educa. Il suo è un sistema preventivo per eccellenza (...) Dio non combatte l’uomo ma il male che lo affligge. Con infinita pazienza, nel rispetto della libertà che caratterizza ogni persona umana, lo spinge verso la liberazione”. E in merito ai tre capisaldi del Sistema Preventivo – ragione, religione, amorevolezza – Don Á.F. Artime avverte che sia l’ultima quella oggi più necessaria.

Altro tema d’interesse per il Rettor Maggiore è stata la questione del Dio vero in rapporto ai numerosi idoli, anche odierni. Così, dal capitolo “Il Vitello e il computer” emerge la riflessione sul rapporto dell’uomo di oggi con la tecnica, che alle volte, anziché essere un mezzo, diviene un fine in sé.

E se nelle pagine dedicate alla Prima Alleanza Don Á.F. Artime ha detto di aver apprezzato la chiarezza con cui viene mostrata la possibilità di vivere per sé stessi, di rifiutare Dio, come fa Caino; con riguardo ai capitoli sulla traversata del deserto e sulla Nuova Alleanza il Rettor Maggiore ha lodato la capacità di presentare, da un lato il cammino doloroso, ma necessario, di purificazione e perfezione cui ciascun uomo è chiamato; e dall’altro la misericordia di Dio, anche con esplicito riferimento alla Chiesa, nella quale tutti possono sentirsi accolti.

Pubblicato il 28/10/2014