(ANS – Jorhat) – Lolima, Sabitri, Kampo e Jyotsna, quattro giovani della tribù Mising, attualmente impegnate come imprenditrici sociali nel percorso di sviluppo della loro tribù, hanno annunciato a don Thomas Kalapurackal che, in virtù del suo prezioso servizio, gli sarebbe stata dedicato un “josag”, una cerimonia di riconoscimento straordinario riservato solo a chi diventa totalmente integrato nella cultura e nella realtà della tribù.

Salesiano dell’Ispettoria di Dimapur, don Kalapurackal, 58 anni, ha lavorato con i Mising nel corso degli ultimi 15 anni ed è stato molto sorpreso quando si è visto venire incontro le 4 giovani con le loro famiglie e tutto il necessario per officiare la cerimonia dello josag.

“Come padre dei Misings, noi, sue figlie adottive, ci riuniamo qui con le nostre famiglie per offrirle un tradizionale pasto josag, in pieno stile mising” hanno detto le giovani. Lo josag è una celebrazione di grande importanza nella cultura mising e viene offerta una volta, e per tutta la vita, al padre di famiglia, da parte dei suoi figli. Il pasto tradizionale è costituito dall’offerta di pollo o maiale cucinati secondo degli specifici rituali, servito su un tavolo rituale e benedetto con delle invocazioni peculiari. Anche le vesti indossate dal padre di famiglia sono ben individuate dalla tradizione: un turbante, un galug, (giacca), e un gonro ugon (una versione più corta del dothi indiano).

“Basta un solo ragazzo per trasformare un villaggio” è solito dire il Fondatore e Direttore dell’Istituto per la Cultura e lo sviluppo rurale (I-CARD) tra i Mising, ossia lo stesso don Kalapurackal. Il suo istituto è al tempo stesso una casa editrice, una fucina di attività culturali e giovanili, un’agenzia di sviluppo rurale e un catalizzatore per il cambiamento all’interno della società Mising.

Don Jerry Thomas Pathikulangara,dell’istituto salesiano di Jorhat, aggiunge che la particolarità di I-CARD è data dal fatto che “si concentra su una tribù dovunque essa si trovi, tiene conto della sua situazione complessiva, adotta un approccio olistico e a più fronti, agisce su diversi segmenti della comunità e i membri della comunità hanno una gran voce in capitolo e sono coinvolti nei processi decisionali; così si costruisce la capacità di guida dei giovani emarginati e li si prepara a svolgere un ruolo attivo nelle loro comunità. I-CARD insiste sul partenariato e quindi gran parte del programma e delle attività spettano alla comunità stessa”.

A collaborare con don Kalapurackal nel suo lavoro, ci sono, infatti, circa 6000 volontari mising di vari gruppi sociali.

Don Jose Kuruvachira, che conosce bene e sin dall’inizio, il lavoro di don Kalapurackal, conclude: “Ispirando altri missionari, assistenti sociali ed individui a seguire questo modello in altre comunità, don Thomas spera di replicare il suo programma al di là della tribù mising e di raggiungere così altri gruppi emarginati”.

Pubblicato il 18/07/2014