(ANS – Argentina) – L’Archivio Salesiano della Patagonia (ASP) è frutto di un’intuizione di Don Renato Ziggiotti all’epoca in cui fu Rettor Maggiore. Nel 1956, durante una visita in Patagonia, scoprì l’incredibile valore storico delle tracce e dei segni lasciati dai primi missionari salesiani. Incaricò perciò don Pascual Paesa, SDB, di setacciare casa per casa la terra sognata da Don Bosco e di raccogliere tutto il materiale. Così, pochi anni dopo, venne eretta a Bahía Blanca l’ASP, là dove ancora oggi ha sede l’istituto.
Presso l’ASP si trovano perciò documenti (cronache delle case, corrispondenze, diari, faldoni, rapporti sugli indigeni) e libri (di Teologia, Storia, Catechismo) che venivano utilizzati all’epoca. Nel 1978 al lavoro già svolto da don Paesa si aggiunse quello realizzato da don Valentine Rebok, che rimase come successore presso l’opera fino alla morte, 34 anni più tardi, nel 2012.
All’ASP ci sono anche lettere di Don Bosco e dei beati Artemide Zatti e Zeffirino Namuncurà, alcuni degli indumenti del beato Zatti, incunaboli, mappe antiche, il registro battesimale della conquista del deserto del 1879, letture cattoliche, una sala interamente dedicata alle fotografie – su carta, vetro, stereoscopiche – filmati inediti e una vasta biblioteca storica, salesiana, religiosa e secolare che presenta la cornice di pensiero in cui tutto è avvenuto.
Oggi l’Archivio Salesiano della Patagonia conta 14 sale e la responsabile è la Prof.ssa Pamela Alarcón, docente di Storia, che in passato ha svolto anche funzioni di segretaria per l’allora Ispettoria di Argentina Bahía Blanca; a lei si è aggiunta successivamente anche la Prof. Julieta Ferraggine, anch’ella docente di Storia; entrambe le docenti sono formate in Archivistica e si stanno specializzando ora in Museologia.
Nel 2013, inoltre, è iniziato il Progetto di Volontariato nella pratica professionale, che per questo 2014 conta già 20 volontari, studenti degli ultimi anni dei corsi di Storia, Filosofia, Lettere, Geografia, Scienze bibliotecarie, Turismo e Musica. Ai volontari, da soli o in piccoli gruppi, è assegnato un progetto e ciascuno lavora presso l’ASP un giorno a settimana; inoltre, almeno una volta l’anno, i risultati delle loro ricerche devono essere presentati in un congresso accademico.
Attualmente sono in corso i seguenti progetti:
Visite di scolaresche
L’ASP accogli anche gruppi di studenti delle scuole primarie e secondarie e degli istituti di istruzione superiore, per promuovere l’educazione alla cura del patrimonio culturale e dei documenti storici e l’avvicinamento dei giovani al lavoro di ricerca archivistica e storica; in questa maniera si cerca anche di rafforzare l’identità salesiana e il senso di appartenenza dei ragazzi alla Famiglia Salesiana.
Pubblicato il 10/07/2014