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1/7/2014 - Svizzera - 116 Governi pongono i giovani al centro dell’attenzione del Consiglio dei Diritti Umani grazie a IIMA e VIDES Internazionale
Foto dell'articolo -SVIZZERA – 116 GOVERNI PONGONO I GIOVANI AL CENTRO DELL’ATTENZIONE DEL CONSIGLIO DEI DIRITTI UMANI GRAZIE A IIMA E VIDES INTERNAZIONALE

(ANS – Ginevra)– Il 24 Giugno centosedici paesi hanno presentato una dichiarazione congiunta (cross-regional segment) sui giovani e i loro Diritti, nell’ambito della 26° sessione del Consiglio dei Diritti Umani. L’anima e il motore di questo avvenimento sono stati l’Ufficio dei Diritti Umani (IIMA), dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice e VIDES Internazionale. Si è trattato di un lavoro paziente e costante animato dall’insegnamento di Don Bosco e dalla testimonianza di Papa Francesco.

Un obiettivo ambizioso che l’Ufficio si era posto unitamente a VIDES era stato quello di richiamare l’attenzione del Consiglio dei Diritti Umani sui giovani, tema solitamente ignorato dagli Stati.

Un aspetto che sembrava importante evidenziare erano le potenzialità e i diritti che i giovani hanno di partecipare per la costruzione del bene comune. Emerge qui l’importanza dell’educazione-formazione dei giovani come condizione indispensabile.

Ci si è resi conto che i giovani come tali raramente sono presi in considerazione nella gestione del bene comune. Sono i primi a reagire quando si violano certi diritti (libertà di espressione, di associazione, cura dell’ambiente…) e gli ultimi ad essere tenuti presenti nella gestione della cosa pubblica.

Sono considerati generalmente fino ai diciotto anni protetti in tutti i loro diritti dalla Convenzione dell’Infanzia e dai 18 in poi rientrano nella categoria adulti. Si parla di questo periodo evidenziando i problemi che i giovani vivono (disoccupazione, droga) o che rappresentano per la società (bande organizzate, delinquenza giovanile). Allo stesso tempo le immagini di quanto avvenuto in molti paesi come ad esempio Tunisia, Egitto, Spagna, Turchia mostrano la loro capacità di riconoscere e denunciare le contraddizioni che si vivono a livello dei diritti umani e di farsi primi promotori della difesa di tali diritti.

Abbiamo quindi voluto far presenti le difficoltà vissute, nell’età tra i 17 e 28/29 anni, per inserirsi in maniera efficace nella società senza sentirsi strumentalizzati o visti come potenziale soggetto a rischio.

In collaborazione con il VIDES Internazionale si è pensato di porre all’attenzione del Consiglio dei Diritti Umani la tematica dei diritti dei giovani nella consapevolezza che in questa sede si poteva influire sulle politiche giovanili.

La dichiarazionecongiunta del 24 Giugno, frutto di un lungo lavoro di preparazione avviato già nel 2011, rappresenta il passo che porterà ad unarisoluzione che richieda l’attenzione e l’intervento dei Governi sulla situazione che i giovani vivono. Si potrà richiedere ai Governi, quando si presentano per la Revisione Periodica Universale  (UPR), o agli Organi dei Trattati di dire che cosa stanno facendo e che cosa potrebbero fare concretamente per i giovani e per avere un posto significativo nella costruzione del bene comune.

Pubblicato il 01/07/2014

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