(ANS – Gatenga) – La Giornata del Bambino Africano, che si celebra il 16 Giugno in tutto il continente, è tradizionalmente un giorno di festa presso la comunità salesiana “San Carlo Lwanga” di Gatenga. Anche quest’anno è stato così, sebbene per praticità la festa sia stata anticipata a Domenica 15. I giovani dell’oratorio hanno celebrato la ricorrenza assieme ai loro genitori, con un festival ludico e artistico vissuto all’insegna della comunione e dell’amore.
Grande è stata la gratitudine che ragazzi e genitori si sono reciprocamente tributati, nell’arco di una giornata di festa il cui motto è stato: “per i bambini è assolutamente necessaria l’educazione, con la libertà”.
Le attività hanno avuto inizio alle 11, con l’accoglienza degli oltre 900 partecipanti – giovani, genitori, ospiti invitati – e sono poi proseguite con una partita di calcio tra genitori e figli, finita in pareggio.
Successivamente il pubblico è stato allietato da varie danze tradizionali e moderne, quindi da delle gare di Taekwondo, una sfilata di moda e, infine, degli spettacoli di acrobazia che hanno lasciato molti spettatori, specie tra i più piccoli, letteralmente a bocca aperta.
Non sono mancati momenti di condivisione comunitaria, con snack e bevande sufficienti per la grande folla. La festa si è conclusa con le parole di ringraziamento e la benedizione finale a tutti i partecipanti da parte di don Jean-Pierre Turabanye, SDB, Delegato di Pastorale giovanile nella Visitatoria “Africa Grandi Laghi” – di cui fa parte il Rwanda salesiano: “È meglio dare delle fondamenta buone e giuste ai giovani, oggi, piuttosto che dannare il mondo innocente con persone cattive domani”.
La Giornata del bambino africano è stata indetta nel 1991 dall’allora Organizzazione dell`Unità Africana, attualmente Unione Africana, per ricordare le vittime della strage di Soweto del 1976 e i diritti negati dell’infanzia nel continente. Il 16 giugno 1976 centinaia di bambini, ragazzi e giovani studenti neri scesero in strada a Soweto, sobborgo di Johannesburg, Sudafrica, per protestare contro la pessima qualità dell’istruzione e l’imposizione della lingua “afrikaans” dei bianchi come lingua d’insegnamento scolastico. La reazione della polizia fu durissima e negli scontri dei giorni successivi furono uccisi centinaia di giovani africani.
Pubblicato il 19/06/2014