(ANS – Santiago di Cuba) – Era l’estate del 1983 quando l’Ispettoria di San Gaicomo Maggiore di León, Spagna e i salesiani di Cuba, a partire da semplici contatti informali, diedero inizio ad una collaborazione ricca e profonda. Di seguito pubblichiamo una parte della testimonianza di don Luis Martín Cabello, sdb, a proposito della sua esperienza con il progetto “Estati Educative”.

Il pioniere di questa avventura fu don Eusebio Martínez che nell’estate del 1983 andò sull’isola per assistere agli incontri in programma per i giovani cubani impegnati nelle diverse aree pastorali e formative. Da allora, salvo una sola eccezione, tutte le estati l’Ispettoria di León ha inviato un salesiano e ha mantenuto una collaborazione diversificata con la quale ha realizzato diversi progetti tra cui: “Canasta Basica”, per far fronte alle necessità delle famiglie più bisognose e “Veranos Educativos” con il quale si dà la possibilità a bambini, adolescenti e giovani di vivere un’estate divertente e ricca di valori.

In tutti questi anni ho ascoltato le testimonianze di coloro che sono andati a Cuba, ma, come spesso accade, una cosa è quello che ti raccontano e un’altra è vivere in prima persona l’incontro con quella gente, quella cultura, quella società, quel clima... questo è insostituibile: sia perché si sperimentano cose diverse; e poi, perché se anche sono simili, il sentirle in prima persona fa sì che si imprimano con più forza nella mente e nel cuore.

Il mio viaggio è iniziato a Santiago di Cuba. Rimasi lì per 10 giorni per partecipare all’Estate Educativa, una specie di Campeggio Cittadino, con circa 300 giovani e 40 animatori. La verità è che era come stare a casa: giochi molto simili, dinamiche molto simili, canzoni simili… problemi simili. Questa esperienza, la stessa che si vive in Perù, Angola, Senegal, Benin, mi ha fatto sentire che lo spirito salesiano non ha confini e che in qualunque presenza salesiana del mondo si respira un’atmosfera familiare. Ed  io ho portato il mio tocco musicale…

Di pomeriggio avevo incontri formativi con i gruppi di giovani che avevano inquietudini vocazionali; mi hanno aiutato a conoscere meglio e profondamente i sogni e le problematiche della gioventù cubana.

Ho anche sperimentato la difficoltà dei viaggi, anche se nella mia condizione di straniero era tutto più facile. Ho avuto l’opportunità di stare a Camagüey, un paese nel centro dell’isola, dove i salesiani hanno un grande collegio di formazione professionale…

Tutta questa ricchezza, che è molto difficile da esprimere, l’ho portata da Cuba…

La testimonianza integrale è disponibile sul sito web dei salesiani di Cuba.

Pubblicato il 20/01/2014