(ANS – Brussels) – “Qual è il rapporto tra la Commissione europea e le Chiese o le comunità di fede?”. Di cosa si occupa il nuovo Trattato di Lisbona e cosa significa per i Salesiani e per le ONG Salesiane? Sono alcune delle domande affrontate durante l’assemblea annuale del “Don Bosco International”, svoltosi a Brussels il 13 ottobre 2008.

Jorge César das Neves, Consigliere per la politica del dialogo con le religioni, Chiese e Comunità di fede presso l’ Ufficio di Presidenza di consiglio per le politiche europee (BEPA) ha presentato alcuni articoli del Trattato di Lisbona (art. 17 e seguenti).

Le Istituzioni europee riconoscono, all’interno degli stati membri, ogni persona come un cittadino, riconoscendono una speciale attenzione al credo religioso e rispetto per le orme dei singoli paesi.

Neves ha sottolineato la necessità di un dialogo aperto, sincero e trasparente. I membri del DBI hanno interpretato, provenendo da esperienze educative, il “dialogo” come disponibilità di tempo, ascolto e comprensione dell’altra persona. Neves ha detto, inoltre, che la Commissione europea intende ascoltare anche le ONG, così da raccogliere i loro contributi a riguardo di alcune politiche.

Durante l’assemblea del DBI è stata discusso anche il progetto Europa, chiesto dal Rettor Maggiore durante il capitolo Generale 26. Come espressione civile della Congregazione di fronte all’Unione europea l’assemblea del DBI ha inviato una lettera al Rettore Maggiore nella quale esprime il sostegno per questo importante obiettivo. Soprattutto per la dimensione civile, il DBI e le altre ONG salesiane, si propongono di promuovere la collaborazione e lo scambio tra i salesiani d’Europa.

Pubblicato il 23/10/2008