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15/11/2013 - Italia - Dottorato Honoris Causa per mons. Thomas Menamparampil, sdb
Foto dell'articolo -ITALIA – DOTTORATO HONORIS CAUSA PER MONS. THOMAS MENAMPARAMPIL, SDB

(ANS – Roma) – Il Gran Cancelliere della Pontificia Università Urbaniana di Roma, il cardinale Fernando Filoni, ha conferito ieri, giovedì 14 novembre, il dottorato Honoris Causa all’arcivescovo emerito di Guwahati, il salesiano mons. Thomas Menamparampil.

Si è trattato di un riconoscimento al notevole contributo offerto dal presule salesiano nei campi del pensiero cross-culturale e delle relazioni interculturali, dell’accesso ai servizi sanitari ed educativi da parte dei poveri –in particolare dei giovani emarginati – e della promozione della pace nelle aree di conflitto etnico, soprattutto nell’India nord-orientale.

Mons. Menamparampil è stato omaggiato assieme al professor Gerald Anderson, docente del Berkeley College alla Yale University e Membro Onorario della “International Association for Mission Studies”.

Il programma è iniziato con l’Eucaristia presieduta dal cardinal Filoni nella Cappella dell’Università, che ha anche segnato l’avvio del nuovo Anno Accademico. Successivamente, nell’Aula Magna dell’ateneo, hanno avuto luogo i discorsi ufficiali, con i saluti del Rettore, prof. Alberto Trevisiol, imc, e la presentazione dei due candidati al dottorato, da parte del prof. Gianni Colzani.

Dopo il conferimento del dottorato i due illustri ospiti hanno tenuti i loro discorsi di accettazione e ringraziamento. Il dott. Henderson ha parlato a proposito di “Una nuova era missionaria” mentre mons. Menamparampil ha preso spunto da una citazione di San Paolo (Rm 1,14) e per tenere il suo intervento dal titolo: “Sono in debito verso tutti i popoli”.

“Sviluppiamo in noi stessi il senso della missione che aveva San Paolo quando affermava di essere in obbligo verso tutti i popoli! – ha detto mons. Menamparampil –L’apostolo era sicuro che non avrebbe dovuto escludere nessuno dalla preoccupazione universale che aveva per tutte le comunità, né quelle più avanzate, né quelle meno, né quelle già buone, né quelle che fallivano nei loro sforzi. San Paolo continuava a portare la Buona Novella alle nuove comunità, avvicinandosi a ciascuna con grande rispetto e restando sensibile al bagaglio culturale e all’orgoglio etnico di ognuna di esse”.

Pubblicato il 15/11/2013

comunica ANS news


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