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3/10/2013 - Cile - Conclusione della visita del Vicario del Rettor Maggiore
Foto dell'articolo -CILE – CONCLUSIONE DELLA VISITA DEL VICARIO DEL RETTOR MAGGIORE

(ANS – Santiago) – Con il saluto e la riflessione del Vicario del Rettor Maggiore, don Adriano Bregolin, si sono aperti i lavori della Assemblea Ispettoriale del Cile, nella giornata di ieri, mercoledì 2 ottobre, presso il Centro di Spiritualità di Lo Cañas. L’assemblea è stato l’evento conclusivo della visita di don Bregolin in Cile, motivata dal 100° anniversario dell’opera salesiana di Punta Arenas.

Convocate dall’Ispettore, don Alberto Lorenzelli, le comunità salesiane di tutto il paese, insieme ai corresponsabili della missione salesiana in diverse aree e ambienti – per un totale di circa 80 persone – si sono riunite per confrontarsi su due argomenti:

  • il Progetto Educativo Pastorale Salesiano Ispettoriale (PEPSI);
  • la riconfigurazione dell’Ispettoria.

Il Vicario del Rettor Maggiore ha così presentato gli elementi importanti che i salesiani devono tenere presenti nella loro vita di religiosi:

- L’Identità Carismatica: che consiste di vita consacrata, vita comunitaria e fraterna e spirito missionario. “Noi non siamo padroni di opere, ma servitori dei giovani”.

- Credibilità: “Non possiamo affermare un sacco di cose e poi vivere in modo differente. Dobbiamo essere coerenti con le nostre regole religiose, con le Costituzioni, con lo Spirito del Capitolo Generale e con la tradizione dell’Ispettoria. Credibilità significa anche che dobbiamo essere irreprensibili moralmente”.

- Impegnati nella Missione: “Dobbiamo vedere se stiamo lavorando con zelo o se abbiamo lo spirito del dipendente, che termina il lavoro il venerdì sera e si riposa fino al lunedì successivo. Per noi il sabato e la domenica sono i giorni dell’oratorio, dell’incontro aperto, dell’apostolato, del ministero sacerdotale. Dobbiamo avere il piacere di essere servitori nel ministero sacerdotale e religioso”.

- Visibilità: “Significa dare una testimonianza chiara che siamo uomini di Dio, che dobbiamo costruire il suo regno nel contesto specifico in cui viviamo”.

Nell’ambito della riconfigurazione don Bregolin ha ricordato come sia un processo attivo in varie Ispettorie salesiane in tutto il mondo e ha indicato alcune linee d’azione per compierlo:

-Salesiani a immagine di Don Bosco: “Possiamo adeguare le nostre opere educative molto bene, ma se le persone non sono significative, non ne vale la pena. Una buona scuola la possono mandare avanti i laici lavorando da soli. Una buona scuola salesiana deve avere un nucleo con una forza molto grande: i Salesiani che sono a scuola dovrebbero essere una vera immagine di Don Bosco”.

- Una vera presenza salesiana: “Se abbiamo un’opera in cui si fanno tante attività, ma manca la più importante, stare con i giovani, impegnarsi con loro… Riconfigurare non è solo cambiare le cose esterne, è soprattutto cambiare lo spirito, trasformare le opere in presenze, cioè dei luoghi nei quali i ragazzi si sentano felici di stare con noi”.

Pubblicato il 03/10/2013

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