Logo di Ans - Vai alla Home Page
ANS - Agenzia iNfo Salesiana



IT EN ES FR PT PL Versione Standard || Solo Testo

Stampa la pagina corrente Stampa   
:. NEWS

3/7/2013 - Mongolia - I salesiani nel paese delle steppe: le origini e la storia
Foto dell'articolo -MONGOLIA – I SALESIANI NEL PAESE DELLE STEPPE: LE ORIGINI E LA STORIA
Fotografia disponibile in Image Bank

(ANS – Ulaan Bataar) – Iniziamo oggi una serie di tre pubblicazioni che, grazie alla testimonianza di alcuni protagonisti, presentano la realtà salesiana in Mongolia.

Nel 1998 i salesiani della Corea del Sud ricevettero un invito da parte del Nunzio Apostolico della Mongolia – la cui Nunziatura comprendeva anche la Corea del Sud – e dalla Missio Sui Iuris di Ulaanbaatar, con a capo all’epoca mons. Wenceslao Padilla, cicm, ad assumere l’incarico di una missione nel paese.

L’allora Ispettore della Corea del Sud, don Václav Klement, compì così una visita esplorativa, seguito poi dal Consigliere per le Missioni, don Luciano Odorico. Al termine di queste visite venne stabilito che la Corea del Sud non poteva accettare la proposta, poiché già impegnata con un nuovo fronte missionario; ma il progetto venne inoltrato ai salesiani del Vietnam. Don John Nguyen Van Ty, Superiore dell’allora Visitatoria salesiana, e gli altri membri del suo Consiglio si dissero favorevoli, e così il Rettor Maggiore, nel 2000, approvò la nascita della missione salesiana in Mongolia.

I primi pionieri salesiani entrarono nel paese il 7 febbraio 2001. Erano 6, provenienti da ben 4 paesi diversi – Vietnam, Corea del Sud, Slovacchia e Filippine – a segnalare lo sforzo missionario dell’intera Congregazione all’alba del III millennio. Come capo-spedizione venne prescelto don Carlos Villegas, filippino, che il 10 febbraio entrò ad Ulaanbaatar con un programma ben chiaro: mettere le basi per una scuola tecnica – un impegno già assunto e accettato in precedenza; trovare e predisporre un posto per accogliere gli altri pionieri che lo avrebbero raggiunto 9 mesi più tardi; e iniziare immediatamente lezioni quotidiane in lingua mongola.

I salesiani divennero così il secondo ordine maschile a fare ingresso nel paese, dopo i Missionari di Scheut – della Congregazione del Cuore Immacolato di Maria, cicm – a cui era stata affidata la Missio Sui Iuris subito dopo la stipula dei prima accordi tra la Mongolia e il Vaticano del 1992.

La prima presenza salesiana ad essere eretta fu un una scuola tecnica superiore riconosciuta dal governo. Partì nel 2001 con 30 studenti, oggi ne serve circa 300 ogni anno, in 5 settori tecnici: meccanica automobilistica, sartoria, servizi di segreteria, saldatura e muratura, tutti corsi che prevedono anche lo studio di abilità informatiche. La seconda attività intrapresa fu un orfanotrofio per 20 bambini. In questi centri i salesiani, rispettando la legge mongola, non hanno mai insegnato religione.

Nel 2005, a Darkhan, a circa 220 km a nord della capitale, è stata eretta la seconda presenza, dapprima come centro giovanile, divenuto poi, nel 2007, una parrocchia dedicata a Maria Ausiliatrice. Dal 2009 alla struttura si è aggiunta una piccola azienda agricola. A Darkhan, sempre secondo la normativa mongola, poiché la presenza risulta dipendente dalla Chiesa Cattolica di Ulaan Baatar, i salesiani possono invece esercitare liberamente i servizi ecclesiastici e di catechesi all’interno dei propri locali.

“La Missione Salesiana in Mongolia nacque sotto l’egida della Madonna di Don Bosco, la nostra Ausiliatrice. – racconta don Villegas – Perché sotto ogni riguardo, nel nostro provare a fondare una presenza salesiana, ci è stato chiaro che la presenza di Maria si sarebbe fatta strada nel duro terreno mongolo e ci avrebbe preceduto. Siamo stati testimoni di molte grazie. E lo stesso Don Bosco già pensava alla Mongolia nei suoi progetti, quando nelle Memorie Biografiche parla dei Tatari e della terra Tatara”.

“Il giorno prima di entrare in Mongolia – prosegue don Villegas – sostai presso Casa Braga, ad Hong Kong, dove incontrai lo storico missionario don Mario Acquistapace, felicissimo di sapere che i Salesiani giungevano finalmente in Mongolia, dato che quello era stato sempre un sogno coltivato dai miei confratelli dell’Ispettoria cinese. E mi diede un santino che conservo tuttora, su cui aveva scritto: ‘Maria vi benedirà’”.

Pubblicato il 03/07/2013

comunica ANS news


Le ultime News
14/3/2016 - RMG – Incontro dei Maestri dei Novizi
14/3/2016 - Brasile – L’Educomunicazione apre nuovi orizzonti tra i giovani
14/3/2016 - India – Iniziative ecologiche tra i ragazzi
14/3/2016 - Filippine – Il Rettor Maggiore al centro “Don Bosco Boys Home”
11/3/2016 - RMG – Vicini a don Uzhunnalil, le parole di don Cereda


News dell'ultima settimana
News dell'ultimo mese