(ANS – Salmiya) – Per animare e sostenere la popolazione cristiana a loro affidata, nelle ultime settimane i missionari salesiani della casa San Giovanni Bosco di Salmiya hanno realizzato presso la parrocchia Santa Teresa, affidatagli dal Vicariato Apostolico, un corso in tre tappe per la formazione e la crescita delle Piccole Comunità Cristiane (PCC).

Nel piccolo emirato del Kuwait la popolazione cristiana rappresenta meno del 10% della popolazione; i cattolici, circa 140.000, sono il 4% del totale. In un simile contesto la formazione delle PCC – una realtà molto diffusa in molti paesi in cui il cattolicesimo è minoritario – rappresenta un passo importante per permettere ai fedeli di vivere la propria fede e di crescere nella pratica religiosa.

Per questo motivo a partire dalla fine di gennaio e poi con due appuntamenti il 7 e il 21 febbraio, don Francisco Pereira, uno dei pionieri salesiani missionari in Kuwait, ha animato un corso che ha indicato ai partecipanti le “pietre miliari” per costruire e sviluppare delle PCC. Circa 50 i cristiani che vi hanno preso parte, tutti appartenenti alla comunità parrocchiale.

Nelle varie sessioni il salesiano ha presentato il quadro di riferimento per animare una PCC, indicando in particolare 7 pietre miliari. Per illustrare meglio tale processo, don Pereira ha anche esemplificato alcune attività che possono avere luogo in una PCC, indicando ad esempio come animare una riunione della comunità per la riflessione sul Vangelo della domenica.

In una delle sessioni don Pereira ha formato dei gruppi di sette membri e ha invitato tutti i partecipanti a pregare per trenta minuti, seguendo un percorso di 7 livelli e offrendo come testo per la meditazione il passo evangelico di Gesù e il cieco Bartimeo. Concluso il momento di preghiera, tutti sono stati chiamati a condividere la loro impressioni sull’iniziativa e si sono detti entusiasti di iniziare delle PCC nella parrocchia.

Afferma l’Enciclica “Redemptoris Missio” di Papa Giovanni Paolo II: “Poiché la Chiesa è comunione, le nuove comunità di base, se veramente vivono in unità con la chiesa, sono una vera espressione di comunione e mezzo per costruire una comunione più profonda. Perciò, sono motivo di grande speranza per la vita della chiesa”.

Pubblicato il 28/02/2013