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23/11/2012 - RMG - Io ricordo sr. Troncatti così: intervista a don Angelo Botta
Foto dell'articolo -RMG – IO RICORDO SR. TRONCATTI COSÌ: INTERVISTA A DON ANGELO BOTTA

(ANS – Roma) – Don Angelo Botta, classe 1924 e missionario dal 1939 in Ecuador, ha tra le sue memorie più care anche alcuni ricordi della prossima beata, sr. Maria Troncatti. La conobbe, girando per le opere delle Figlie di Maria Ausiliatrice, durante il suo mandato di Ispettore dell’Ecuador (1967-1973), e di lei celebrò le esequie, presiedendo l’Eucarestia.

In che occasione ha conosciuto suor Maria Troncatti?
L’ho conosciuta quando sono stato inviato nelle missioni in Ecuador come Ispettore. A Sucúa si arrivava con l’aereo. Sbarcati, prima di raggiungere la casa dei Salesiani si passava davanti all’ospedale curato dalle Figlie di Maria Ausiliatrice e lì, sulla porta, c’era suor Troncatti, sentinella vigile e prontissima. Era già piena di acciacchi a quel tempo e si limitava all’accoglienza, ma che accoglienza di mamma!

C’è qualche episodio della sua vita che ricorda in particolare?
Ne ricordo brevemente tre.
Il pianto che precede il rientro in missione, dopo alcuni giorni di permanenza fuori, a Guayaquil, e la spiegazione che ne dà alle consorelle di quella comunità: “Prima non sapevo che cos’è la missione”.
La fotografia della stamberga che agli inizi funge da centro-missione, che  manda ai suoi in Italia con la scritta, “In questa capanna si trova la felicità”.
La sofferenza immensa, molti anni più tardi, in occasione dell’incendio doloso che distrugge la casa dei Salesiani, con il pericolo di una vendetta cruenta da parte degli Shuar che non vogliono saperne del suo invito al perdono: “Madre, non ti impicciare! Questa è una partita di caccia nostra!”.

Quale aspetto della sua testimonianza l’ha più colpito?
L’amore incondizionato che l’ha portata a donare totalmente la vita, con gioia e sacrificio. Non si è limitata mai, neppure quando la buona salute l’aveva ormai abbandonata. Lo ha fatto servendo tutti, senza distinzione di razza e cultura, felice quando poteva cogliere frutti di bene, ma rispondendo con bontà generosa anche all’ingratitudine.

Quale aspetto del carisma salesiano crede abbia maggiormente incarnato?
L’amore di cui sopra, ancorato alle colonne “salesiane” dell’Eucaristia e di Maria Ausiliatrice. Era soltanto un’infermiera diplomata, eppure ha dovuto lavorare per anni come chirurgo, e con mezzi rudimentali. Ma ha tagliato e cucito invocando Gesù e l’Ausiliatrice, e le operazioni sono andate bene anche in foresta.

Qual era il rapporto di suor Trocatti con i confratelli salesiani?
Il rapporto di una mamma verso tanti figlioli. Credo che sia l’espressione migliore. Rappresenta, inoltre, ciò che tante FMA sono state per i Salesiani impegnati nel difficile lavoro delle missioni dell’Ecuador in quei primi difficili tempi, quando a volte i missionari si sentivano spaesati e traballanti: gesti e cure come quelli offerti loro da suor Troncatti e dalle consorelle confortavano, mettevano nuovamente in piedi, ridavano sicurezza.

Cosa prova al pensiero che è imminente la sua beatificazione?
Tanta gioia, per la quale ringrazio e benedico il Signore. Nella beatificazione di suor Troncatti vedo il riconoscimento ufficiale della santità di innumerevoli FMA che hanno donato umilmente la vita al Signore e ai più poveri, in forma nascosta e gioiosa, in quelle nostre missioni e in tante altre sparse nel mondo. Sarà festa di molte in paradiso, insieme con lei! Infine il primo grande miracolo di suor Troncatti, non registrato negli atti ufficiali. Quando lei andava a prendere quell’ultimo aereo, lo faceva con la grande pena di lasciare alle spalle la cittadina di Sucúa dilaniata dalla minaccia di alcuni “bianchi” sconosciuti e nascosti che volevano incendiare ciò che rimaneva della missione dei Salesiani; e di molti Shuar che minacciavano apertamente vendette cruente. Ebbene, poche ore dopo, attorno al suo feretro inondato di preghiere e di lacrime, sono scoppiati il perdono e la pace: Sucúa è ridiventata una cittadina di fratelli cristiani.

Pubblicato il 23/11/2012

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