(ANS – Addis Abeba) – Si è conclusa venerdì 9 novembre la V edizione delle Giornate di Studio sul Primo Annuncio di Cristo, rivolte in quest’occasione alla regione Africa-Madagascar. Cinque giorni di lavoro che hanno visto impegnati nell’ascolto, confronto e programmazione di itinerari futuri, una trentina di Salesiani e Figlie di Maria Ausiliatrice (fma). Tracciate alcune linee d’azione per i prossimi anni.

L’incontro è stato caratterizzato da entusiasmo ed ottimismo, un serio lavoro di riflessione sulla realtà attuale e, soprattutto, dalla voglia di tracciare alcuni cammini concreti per essere sempre più in sintonia con la Chiesa universale. L’annuncio di Gesù Cristo – che, come espresso da Benedetto XVI nella “Verbum Domini”, capitolo “Verbum Mundo”, comporta al primo posto la testimonianza di vita radicale e gioiosa – è stato proposto come stile di vita delle comunità salesiane dell’Africa.

Nel corso dei lavori sono intervenuti due ospiti: don Innocent Maganya, m.afr, congolese, docente di missiologia presso il Tangaza College di Nairobi, Kenya; e mons. Lisane Christos Matheos Semahun, vescovo ausiliare di Addis Ababa, che ha parlato de “Il Primo annuncio nei contesti educativi”. Altri interventi hanno riguardato “Il cammino dal Primo annuncio di Cristo fino al catecumenato”, a cura di sr. Patricia Finn, fma; e “le sfide e le opportunità per Salesiani e Figlie di Maria Ausiliatrice in Africa sul Primo Annuncio di Cristo”, ad opera di don Joseph Minja, sdb.

Una sessione pomeridiana delle attività è stata dedicata alla conoscenza della realtà dell’Etiopia salesiana, con la visita alla scuola d’infanzia e primaria “Auxilium School”, delle FMA, e al “Bosco Children”, un complesso per ragazzi di strada, dotato di Centro di Formazione Professionale e dormitorio, dei Salesiani.

Utile il lavoro dei due facilitatori, don Alex Mulongo, e sr. Ruth del Pilar Mora, che con le sintesi giornaliere hanno agevolato la formulazione del documento finale che segnerà il cammino della rinnovata prassi missionaria in Africa. Tra i punti salienti ci sono: formazione all’ascolto della Parola di Dio per essere affascinati da Cristo; sviluppo di relazioni amichevoli con la gente di altre religioni e culture; bisogno di un inserimento più attivo e umile nelle Chiese locali; facilitare la conoscenza più profonda del contesto culturale e religioso nei processi formativi dei giovani sdb e fma; ed infine il bisogno di formare i laici collaboratori come protagonisti del Primo Annuncio (genitori, sposi, catechisti, exallievi, Salesiani Cooperatori, animatori).

Don Václav Klement, Consigliere per le Missioni, a conclusione delle giornate, incontrando i salesiani partecipanti, ha raccolto alcuni suggerimenti operativi da inviare agli Ispettori per sensibilizzare e continuare il lavoro in rete. Ha ribadito, inoltre, la centralità dell’Africa salesiana – la regione più giovane e con la più alta presenza di missionari ad gentes, ad extra, ad vitam – per le dinamiche del Primo Annuncio; e ha posto l’accento sull’esigenza di essere mistici, profeti e servitori dei giovani per rendere valida ed efficace la testimonianza di vita.

I testi degli interventi, in più lingue saranno a breve disponibili nella sezione delle Missioni di sdb.org; i materiali prodotti durante le giornate si trovano nella sezione AGORÀ - Missioni dello stesso sito.

Pubblicato il 13/11/2012