(ANS – Roma) – Abbiamo chiesto a don Pierluigi Cameroni, Postulatore Generale per le Cause dei Santi della Famiglia Salesiana, di offrire una breve riflessione in vista della Solennità di Tutti i Santi. Una memoria che si traduce nella conoscenza e narrazione della vita e dell’esperienza di uomini e di donne che hanno vissuto in pienezza il Vangelo.

La solennità di Tutti i Santi si caratterizza quest’anno per il tempo speciale di grazia che la Chiesa sta vivendo con il Sinodo sulla Nuova Evangelizzazione e la trasmissione della fede, da pochi giorni concluso, e con l’Anno della fede, indetto dal Papa Benedetto XVI e iniziato lo scorso 11 ottobre.

La santità è l’espressione concreta e matura di una vita vissuta nella fede in Dio e condizione indispensabile di fecondità apostolica ed evangelica. I santi sono persone che hanno incontrato il Signore Gesù, hanno creduto in Lui e si sono lasciati guidare e plasmare dal suo Spirito, facendo risplendere la Chiesa di bellezza e luce. La vocazione universale alla santità, solennemente affermata dai documenti del Concilio Vaticano II – e particolarmente cara alla nostra tradizione ispirata alla dottrina di San Francesco di Sales e alla proposta pedagogica del nostro padre Don Bosco – ci impegna a promuovere concretamente esperienze accessibili e pratiche buone che aiutino in modo speciale le famiglie e i giovani a incontrare Gesù. Come comunità e, in esse, come discepoli del Signore, ci è chiesta la santità della vita affinché anche nel nostro tempo la speranza del vangelo incroci l’esistenza di tutti coloro che il Signore ci affida.

La Famiglia Salesiana possiede un patrimonio inestimabile di santità, mostrato dalla vita dei nostri santi, beati, venerabili e servi di Dio, la cui memoria e narrazione è strumento privilegiato della nuova evangelizzazione da valorizzare attraverso una seria conoscenza, una imitazione esemplare e una corale invocazione.

In particolare segnaliamo la testimonianza sacerdotale e di ricchezza di pensiero teologico del venerabile don Giuseppe Quadrio, in occasione del convegno a lui dedicato, che si terrà il prossimo 10 novembre a Torino-Crocetta, e nel corso del quale verrà benedetta la nuova collocazione in cui riposano i suoi resti mortali. In un tempo in cui con umiltà dobbiamo riconoscere le povertà e le debolezze dei discepoli di Gesù, specialmente dei suoi ministri, la testimonianza evangelica e radiosa di don Quadrio è un grande dono per tutta la Chiesa di Dio.

Rendiamo grazie, inoltre, per l’imminente beatificazione di suor Maria Troncatti, Figlia di Maria Ausiliatrice, missionaria nella foresta dell’Amazzonia ecuadoriana, che avrà luogo il prossimo 24 novembre a Macas (Ecuador). La sua testimonianza di fede singolare e di evangelizzazione tra gli indios ha contribuito a dare volto alla dignità della persona e alla costruzione del bene comune, attraverso le forme più varie di servizio della carità e nella creazione di una cultura umanistica ispirata al vangelo e al sistema educativo di Don Bosco e Madre Mazzarello.

Pubblicato il 31/10/2012