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26/9/2012 - Stati Uniti - Responsabilizzare i giovani per cambiare la società
Foto dell'articolo -STATI UNITI – RESPONSABILIZZARE I GIOVANI PER CAMBIARE LA SOCIETÀ

(ANS – New York) – Lunedì 24 settembre, presso il Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite a New York, i salesiani hanno realizzato un evento dal titolo “Responsabilizzare i giovani per cambiare la società”. Autorità ecclesiastiche, rappresentanti dei governi e salesiani hanno presentato l’efficacia e l’importanza del carisma salesiano per trasformare gli individui e le società.

L’evento si è svolto a margine della 67ª Assemblea Generale dell’ONU e della Riunione di Alto Livello sullo Stato di Diritto, grazie alla collaborazione della Missione dell’Osservatore Permanente della Santa Sede e della Missione Permanente dell’Honduras presso l’ONU. Di grande aiuto sono stati anche don Thomas Brennan, sdb, rappresentante della Congregazione Salesiana all’ONU, e il signor Miguel Rimarachin, exallievo salesiano, membro del personale dell’ONU.

Nei rispettivi discorsi di apertura, l’ambasciatore del Venezuela, Jorge Valero, e quello dell’Honduras, Elizabeth Flores, hanno parlato dell’impatto positivo delle opere salesiane a favore dei giovani– specie di quelli poveri, emarginati o problematici – nei loro paesi e in tutta l’America Latina, in particolare attraverso l’educazione. L’ambasciatore Valero ha osservato come l’UNESCO ritenga i Salesiani “la più grande agenzia educativa attualmente esistente”.

Mons. Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati della Santa Sede, ha sottolineato il ruolo della famiglia nell’aiutare i giovani a diventare agenti del cambiamento della società. Ha sottolineato, inoltre, la necessità di superare l’individualismo per raggiungere il bene comune. Le società stesse devono contribuire a creare opportunità, affinché i giovani siano in grado di sviluppare tutto il loro potenziale, cosa che è possibile solo quando i giovani sono visti come protagonisti anziché come problema delle comunità.

Nel suo ruolo di Presidente di Caritas Internationalis, il cardinale salesiano Oscar Rodríguez Maradiaga, ha presentato la promozione efficace dei giovani come elemento di trasformazione per tutto il mondo. Citando esempi tratti dai progetti salesiani e della Caritas, ha parlato con entusiasmo della generosità dei giovani. Ha notato che molti ragazzi e ragazze donano nel volontariato tempo e talenti per migliorare la vita altrui. La trasformazione delle società, ha sottolineato il cardinale, spesso inizia con l’entusiasmo, lo zelo e la creatività dei giovani, che stimolano a vedere le cose in modo nuovo e ad approcciarsi alla vita con passione e dedizione.

Successivamente è intervenuto l’Economo Generale della Congregazione Salesiana, il salesiano coadiutore Jean Paul Muller, dotato di una vasta esperienza nel campo dei progetti di educazione e di sviluppo. Il sig. Muller ha messo in evidenza una serie di esempi concreti e di buone pratiche sviluppate dai salesiani in tutto il mondo che permettono ai giovani di sfuggire alla trappola della povertà e di vivere liberi dal bisogno e dalla paura. Egli ha sottolineato la pedagogia del lavoro e ha esortato ad aiutare i giovani a guadagnarsi uno stipendio e a gestire le risorse finanziarie con attenzione, consapevolezza e giustizia.

Tutti i relatori hanno ribadito che la stessa voce dei giovani è importante. Si tratta di ascoltare le loro aspirazioni e sogni, le loro lotte e le sfide, se si vuole aiutarli a creare ambienti favorevoli e società più accoglienti, eque e giuste. “Niente per noi, senza di noi” è diventato un grido di battaglia per molte persone della società civile che cercano di realizzare il bene comune. I giovani hanno bisogno di considerazione. In molte società, non hanno accesso al potere o gli è preclusa la possibilità di influire nei dibattiti che riguardano la loro vita. La realizzazione di gruppi centrati nei giovani, che permettano di esprimere le loro preoccupazioni, può cambiare questo stato di cose.

La disoccupazione giovanile deve essere additata come il lavoro minorile e l’uso di bambini soldati. I piani di protezione sociale, che provvedono ai bisogni di base dei giovani, permettono loro di sviluppare al meglio il loro potenziale, perché creano un ambiente favorevole alla crescita e allo sviluppo. Fornendo loro accesso a istruzione, sanità, acqua potabile e servizi igienici li dispone a crescere come cittadini produttivi. Opportunità per lo sport e il tempo libero dovrebbero essere incoraggiate e offerte. Le escursioni culturali e l’avvicinamento dei giovani al patrimonio culturale locale e a quello di altre culture offre loro maggiori risorse per impegnarsi in un mondo globalizzato.

La spiritualità è un valore fondamentale nell’ottica salesiana. Risvegliare un’apertura a Dio, alla Sua opera e alla Sua presenza nella vita dei singoli e delle società è fondamentale per dare fiducia e responsabilità ai giovani. È necessario incoraggiare i giovani a sviluppare la loro vita spirituale, senza proselitismo. L’esperienza salesiana di lavoro nelle culture in cui il cristianesimo non è la religione più diffusa, ha accresciuto la conoscenza della spiritualità tra i salesiani e la consapevolezza della necessità del dialogo interreligioso.

Al termine delle relazioni il Presidente dell’Honduras, Porfirio Pepe Lobo, ha offerto una replica sincera al dibattito che aveva appena avuto luogo. Egli ha osservato che se si vuole aiutare i giovani ad essere agenti del cambiamento è necessario tenere in considerazione i Diritti Umani, i diritti ecologici e un futuro segnato dalla globalizzazione; e ha anche richiamato tutti i membri delle società ad un mutamento interiore.

Don Bosco rispose alle necessità dei giovani della sua epoca e sfida i salesiani di oggi a saper fare altrettanto. Per questo è necessario ascoltare i giovani e accompagnarli nel processo di auto-scoperta e realizzazione.

Pubblicato il 26/09/2012

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