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10/9/2012 - Malta - Nuove strutture d’accoglienza dell’opera “Osanna Pia”
Foto dell'articolo -MALTA – NUOVE STRUTTURE D’ACCOGLIENZA DELL’OPERA “OSANNA PIA”

(ANS – Sliema) – La casa d’accoglienza per giovani in difficoltà “Osanna Pia” a Sliema, sta provvedendo in questi mesi all’ampliamento delle proprie strutture, così da poter ospitare più giovani e, soprattutto, perfezionare il percorso di accompagnamento dei beneficiari verso la vita indipendente.

Il governo maltese ha ceduto ai Salesiani un piccolo edificio sito in Mrabat Street, attualmente in fase di ristrutturazione, da cui verranno ricavati 7 appartamenti. Una volta ultimati i lavori la struttura servirà ad ospitare giovani e giovani adulti in difficoltà, che non possono contare sul sostegno della propria famiglia, che hanno avuto una passato problematico e conseguenti problemi comportamentali.

I salesiani di Sliema già sono esperti di queste problematiche: da diversi anni ormai gestiscono l’opera Osanna Pia, che si occupa infatti di accogliere giovani problematici tra i 18 e i 25 anni per accompagnarli nella fase di maturazione e crescita. “Qui l’esperienza educativa è importante. – spiega don Savio Vella, direttore di Osanna Pia – Non siamo disponibili per chiunque decida di lasciare la casa e cerchi un ostello economico. Ci dobbiamo assicurare che questi giovani abbiano l’intenzione di costruirsi il loro futuro e prepararsi alla vita indipendente. Se scopriamo che non sono disposti a collaborare, diciamo loro di risolvere altrove i loro problemi, soprattutto se non vogliono lavorare o rifiutano le opportunità”.

La nuova struttura, che si chiamerà “Casa Mamma Margherita”, servirà dunque a proseguire questo cammino educativo: vi saranno ospitati i giovani adulti già troppo grandi per essere ospitati ad Osanna Pia, ma che per le loro storie di vita necessitano di sostegno e di una base sicura per compiere l’ultimo passo verso una vita indipendente. “Per fare un’analogia, ci siamo resi conto che è inutile prendere il traghetto per Gozo ed essere gettati fuori a 100 metri dalla riva” ha riportato il salesiano maltese don Antoine Farrugia al quotidiano “Times of Malta”.

“Non per forza devono essere senzatetto. – aggiunge don Vella – Magari è gente che si sposta di luogo in luogo, ha pure un tetto, ma non fisso. (…) I giovani che vivono un trauma, che non riescono a vedere il loro futuro in modo chiaro, ma che comunque vogliono fare qualcosa dalla loro vita, possono beneficiare della nostra offerta”.

Da parte loro i beneficiari dovranno dimostrare di essere davvero intenzionati a costruirsi una vita indipendente: per essere accolti bisognerà avere un lavoro e aver chiaro in mente che la residenza presso la struttura deve essere temporanea, senza credere di poter formarsi una famiglia e continuare a vivere lì.

La “Casa Mamma Margherita” ha già ricevuto il via libera da parte dell’Autorità di Pianificazione e metà della spesa complessiva per il restauro (300.000 €) è già stata sostenuta dai salesiani; per la cifra restante è in atto la raccolta fondi e l’obiettivo dichiarato è quello di completare il progetto entro il 2014, per celebrare il Bicentenario della nascita di Don Bosco.

Pubblicato il 10/09/2012

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