(ANS – Cochabamba) – Nei giorni del 31 agosto e 1° settembre si è svolto, presso la Casa per ritiri “Fatima-Don Bosco” di Cochabamba, un congresso che ha visto la partecipazione di circa 110 persone provenienti da tutto il paese e appartenenti ai vari gruppi della Famiglia Salesiana. Il convegno, a carattere nazionale, ha visto quale oggetto principale di analisi le Memorie dell’Oratorio, consegnate dal Rettor Maggiore nel primo anno di preparazione al bicentenario della nascita di Don Bosco (1815-2015).
Il Congresso, nato come iniziativa conclusiva del I anno di preparazione al Bicentenario di Don Bosco, è stato promosso e presieduto dall’Ispettore, don Cristóbal López, e della Commissione Nazionale per il Bicentenario, guidata da don José Gallo.
Durante il Congresso sono stati esposti i contributi raccolti dai gruppi di cinque regioni (La Paz, Cochabamba, Sucre, Santa Cruz Nord e Santa Cruz Città). Grande rilievo hanno avuto due relazioni magistrali: la prima, a carattere storico, è stata tenuta da don Thelían Corona, Rettore dell’Università Salesiana della Bolivia, sul tema “Le caratteristiche familiari e socio-economiche dei giovani di Don Bosco tra il 1846 e il 1855”; e la seconda, con un contenuto più riflessivo, a cura di mons. Tito Solari, sdb, arcivescovo di Cochabamba, che ha parlato de “La famiglia e la gioventù di oggi in Bolivia”.
L’esperienza del Congresso è stata segnata da un clima di autentica comunione come Chiesa e Famiglia Salesiana. Mons. Jesús Juárez, vescovo di El Alto, è stato presente all’atto inaugurale e ai lavori di gruppo e, sul finire della prima giornata, ha presieduto l’Eucaristia, nel corso della quale ha fatto un appello a vivere la vocazione e la missione salesiana in sintonia con la Chiesa.
Nella seconda e ultima giornata è stato mons. Solari a presiedere la messa. Nell’omelia il presule ha ricordato la dimensione spirituale e la forte unione con Dio che caratterizzarono la vita di Don Bosco e che dovrebbe essere la cifra della vita di tutti i membri della Famiglia Salesiana. I momenti di preghiera o di fraternità, come la serata culturale, alla sera del primo giorno, hanno inoltre contribuito a creare un clima di amicizia e di gioia salesiana.
Al termine di quest’esperienza, molti partecipanti hanno convenuto che questo Congresso è stato molto utile per conoscere meglio la figura di Don Bosco, stimolare l’interesse ad un ulteriore studio e rendere l’impegno nella missione salesiana più affettivo ed effettivo. È stato anche preso l’impegno di proseguire in futuro questo tipo d’incontri, a livello sia regionale, sia nazionale, studiando e approfondendo gli altri aspetti della pedagogia e della spiritualità salesiana.
Pubblicato il 04/09/2012