(ANS – Madrid) – La Procura delle Missioni Salesiane di Madrid lancia la campagna “Se la siccità si propaga, il nostro aiuto fa lo stesso”. Da Madrid chiede che gli oltre 27 milioni di persone che hanno bisogno di aiuto per sopravvivere non vengano dimenticati e che la comunità internazionale non chiuda gli occhi di fronte a questa crisi umanitaria con la scusa della crisi economica.

Oltre 18 milioni di persone nella regione del Sahel e oltre 9 milioni nel Corno d’Africa non possono alimentarsi. La siccità che imperversa in quelle aree e l’alto prezzo dei cereali hanno lasciato oltre 27 milioni di individui in una situazione di grave rischio, per la mancanza di cibo e di acqua.

“Somalia, Etiopia, Kenya e Gibuti, malgrado gli aiuti ricevuti l’anno passato, continuano ad aver bisogno di assistenza umanitaria, per oltre nove milioni di persone”, riporta Rosella Ferrari, operatrice del Volontariato Internazionale per lo Sviluppo (VIS) e Coordinatrice dei Progetti dell’Ufficio di Pianificazione e Sviluppo dei Salesiani ad Addis Abeba.

Il comunicato notifica che le condizioni non sono molto migliori rispetto allo scorso anno e che “la comunità internazionale deve essere pronta, se necessario, ad una nuova allerta nella zona”.

La siccità e la carestia si sono diffuse dal Corno d'Africa al Sahel, dove secondo l’Unicef, potrebbero morire di fame oltre un milione di bambini​​. “Il cibo manca in molte parti del paese e gli agricoltori in questa zona sono rimasti senza risorse. La situazione non è facile ed è necessario lanciare un SOS”, dice il missionario salesiano don Guillem Tortosa da Touba, un piccolo villaggio in Mali, dove la carestia si sta facendo sentire con particolare intensità.

I campi per sfollati e rifugiati si stanno riempiendo sempre più, a causa delle persone in fuga da siccità e carestia. Nel campo di Kakuma, in Kenya, ad esempio, la popolazione cresce di giorno in giorno e attualmente ha raggiunto la cifra di oltre 98.000 rifugiati. “Abbiamo bisogno di aiuti di ogni tipo: cibo, acqua, materiali per costruire case... – avvertono i missionari salesiani che lavorano a Kakuma – Ci sono migliaia di bambini e giovani che non hanno nulla da fare, abbiamo bisogno di aprire scuole e centri di formazione per loro”.

Pubblicato il 05/07/2012