(ANS – Roma) – Il 18 febbraio 2012 è stato il primo anniversario della tragica morte del salesiano don Marek Rybinski, missionario polacco in Tunisia. Il suo assassinio, avvenuto al sorgere della “primavera araba”, venne riportato dai media di tutto il mondo e ai suo funerali parteciparono migliaia di persone, anche di altre religioni. Nel primo anniversario della morte sia a Varsavia e sia Manouba è stata celebrata una messa in suffragio.
Don Marek Rybinski, nato nel 1977 a Koszalin, Polonia, ha offerto il suo servizio i missionario in Tunisia, a Manouba, dal 2007 al 2011. Ricopriva l’incarico di Economo della scuola salesiana e aveva un ottimo rapporto con i giovani, trascorrendo molto tempo con loro. Era anche assistente spirituale della comunità polacca in Tunisia che ha descritto in un libro il suo impegno e la sua vita in un paese musulmano.
Il 18 febbraio 2011, mentre in Tunisia iniziava a sorgere quel vento di cambiamento che si sarebbe poi diffuso a macchia d’olio in altri paesi del Nord Africa, don Rybinski venne ucciso. Un omicidio che colpì molte persone in tutto il mondo. Don Marek aveva 34 anni d’età, 15 anni di professione religiosa e 6 anni di sacerdozio.
Il 21 febbraio 2011 le autorità tunisine annunciarono l’arresto del presunto assassino: Szorki Ben Mustapha Bel-Sadek El Mestiri che lavorava come falegname nella scuola gestita dai Salesiani a Manouba e non poteva restituire un prestito a don Rybinski. Il processo a suo carico è ancora in corso.
Due furono le esequie celebrate in sua memoria. La prima il 28 febbraio a Monouba presieduta da mons. Elias Marun Lahham, arcivescovo di Tunisi, alla quale parteciparono moltissime persone di diverse nazionalità e religioni; la seconda il 2 marzo nella Basilica del Sacro Cuore di Gesù a Varsavia dove furono presenti circa 1.500 persone, tra cui molti salesiani, sacerdoti diocesani, suore di varie congregazioni, familiari, amici e fedeli. La salma di don Rybinski oggi riposa nel Cimitero di Varsavia.
Pubblicato il 20/02/2012