(ANS – Santiago del Cile) – La Famiglia Salesiana di Santiago ha festeggiato la solennità del suo Fondatore con una Eucaristia celebrata nella chiesa di San Giovanni Bosco della comunità di La Cisterna, presieduta dall’arcivescovo di Santiago del Cile, mons. Ricardo Ezzati, sdb. 

All’Eucaristia, concelebrata dal vescovo emerito di Punta Arenas, mons. Thomas González, dall’Ispettore salesiano, don Leonardo Santibañez, e dai Salesiani di tutte le presenze di Santiago e Valparaíso, hanno partecipato oltre 500 persone, tra Figlie di Maria Ausiliatrice, Salesiani Cooperatori, exallievi, Volontarie di Don Bosco, membri dell’Associazione di Maria Ausiliatrice (ADMA), delle “Damas Salesianas”, della Comunità della Missione di Don Bosco (CMB), di Canção Nova, tanti amici, simpatizzanti e sostenitori delle opere salesiane.
 
Durante l’omelia, mons. Ezzati, riferendosi al triennio di preparazione al Bicentenario della nascita di Don Bosco, ha detto che “conoscere e imitare Don Bosco è l’impegno di tutta la Famiglia Salesiana, perché non significa solo trovare il coraggio e la consapevolezza di lavorare a favore dei giovani, ma vuol dire anche conoscere la sua spiritualità, il dono di Dio presente nella sua storia e la forza e la fiducia che egli ebbe sempre in Maria Ausiliatrice”.

Mons. Ezzati ha parlato poi “della fiducia e della speranza che gli scaturiscono dall’incontro con il Signore e che apprese dalle labbra di sua madre quando era un bambino: ‘guarda Giovanni, la stella nel cielo...; guarda i colori e la bellezza dei fiori, Dio li ha creato per noi; guarda Giovanni, sei rimasto senza padre sulla terra, ma abbiamo un Padre nei cieli; guarda Giovanni, sei diventato un sacerdote, non preoccuparti per me, ma solo di Dio e delle anime’”.

Mons. Ezzati ha ricordato che Don Bosco trovò la forza e l’ispirazione per proporre alla Chiesa e alla società la preoccupazione per i giovani in tre grandi amori: l’Eucaristia, dal quale il sistema educativo ha tratto la sua solida base; Maria Ausiliatrice, dalla quale Don Bosco imparò la dolcezza come educatore e pastore, la vicinanza e il “saper prevenire”; e la Chiesa, alla quale diede tutto.

Per finire, l’arcivescovo di Santiago ha segnalato che “nell’anno della Missione Giovanile e alle porte dell’anno della Fede, conoscendo e imitando Don Bosco facciamo dei giovani la missione della nostra vita”.

Prima di concludere la celebrazione don Santibáñez ha tenuto un breve discorso di saluto e ringraziamento, ricordando ai presenti che il prossimo 3 marzo l’incarico di Ispettore del Cile sarà assunto da don Alberto Lorenzelli, recentemente nominato dal Rettor Maggiore, in accordo con il suo Consiglio.

Pubblicato il 06/02/2012