(ANS – Guwahati) – Da ieri, 18 gennaio, mons. Thomas Menamparampil, sdb, non è più alla guida dell’arcidiocesi di Guwahati. Dopo oltre 30 anni di ministero episcopale, e quasi 20 trascorsi come pastore di Guwahati, mons. Menamparampil lascia l’incarico a mons. John Moolachira, finora suo coadiutore, e diviene al tempo stesso il primo arcivescovo emerito dell’arcidiocesi.

La Sala Stampa Vaticana ha reso noto ieri che il Santo Padre Benedetto XVI ha accettato la richiesta di rinuncia al governo pastorale dell’arcidiocesi di Guwahati presentata da mons. Menamparampil. Il presule salesiano aveva presentato la domanda lo scorso ottobre, in concomitanza con il compimento del suo 75° compleanno e in osservanza del diritto canonico, che invita tutti i vescovi diocesani a presentare la rinuncia proprio in occasione del raggiungimento di quell’età.

Mons. Menamparampil è stato vescovo di Guwahati sin dalla data di erezione della diocesi, il 30 marzo 1992; e ne è divenuto successivamente arcivescovo, il 10 luglio 1995, in occasione dell’elevazione di Guwahati ad arcidiocesi. Nei quasi 20 anni di servizio trascorsi, il pastore salesiano si è preso cura non solo della comunità cattolica a lui affidata – che rappresenta appena l’1% della popolazione presente nella sua diocesi – ma con zelo apostolico ha intrapreso il suo impegno di pastore anche nei confronti di tutti gli altri gruppi sociali.

Famosi sono i suoi interventi di pacificazione tra etnie e tribù in guerra fra loro: 7 conflitti bonificati in 6 anni, un impegno concreto e costante per la pace che l’anno scorso gli è valso persino la candidatura al Premio Nobel.

Nei giorni scorsi (11-13 gennaio) inoltre, il presule salesiano è riuscito a far compiere un altro passo avanti al dialogo tra le religioni, organizzando a Bangkok, in Thailandia, un convegno tra 50 esperti e studiosi di cultura e religioni dell’Asia sui temi del Buddismo, Cristianesimo, Confucianesimo, Induismo, Islam, Jainismo, Taoismo e religioni tradizionali. L’impegno per la pace di mons. Menamparampil, dunque, non va in pensione.

Pubblicato il 19/01/2012