(ANS – Cayambe) – Nel corso di questo mese di novembre, nelle province di Pichincha, Bolívar e Loja dell’Ecuador, 800 bambine e adolescenti delle aree rurali sono impegnate a riflettere e discutere per richiedere alle autorità civili la restaurazione dei loro diritti, finora violati nel paese. A Cayambe, la Casa Contadina Salesiana ha ospitato il primo incontro, nei giorni del 17-18 novembre. L’iniziativa è inserita nel complesso delle attività avviate già 5 anni fa per creare “Scuole di Cittadinanza e Interculturalità”.
Agli eventi sono invitate autorità locali e nazionali che hanno preso l’impegno di ascoltare i bambini e gli adolescenti. Gli spazi di partecipazione cittadina che queste bambine richiedono sono stati espressi in un documento “Lettera-Richiesta”, allo scopo di raggiungere dei cambiamenti strutturali a breve e lungo termine a beneficio dei bambini dell'Ecuador.
Grazie alle scuole di cittadinanza e interculturalità 5 anni fa si propose di: “Promuovere l’esercizio della cittadinanza e la rivalutazione della cultura locale” fin dall'infanzia, con la compartecipazione dei gruppi sociali. A loro volta i gruppi sociali, organizzati in Aree di sviluppo Territoriale e in collaborazione con partner locali s’impegnarono a creare un modello di spazio permanente per il protagonismo di bambini e adolescenti, con il supporto degli adulti.
L’obiettivo del programma “Scuole di Cittadinanza e Interculturalità” è promuovere uno spazio per la partecipazione e formazione cittadina di bambini, bambine e adolescenti, in accordo con le organizzazioni della società civile nel paese e i governi autonomi decentralizzati, affinché dalle organizzazioni di riferimento e nei rispettivi contesti socio-istituzionali, siano sostenuti e rafforzati i movimenti cittadini per la solidarietà e il rispetto universale dei Diritti dei bambini, delle bambine e degli adolescenti, anche sostenendo l’attivazione dei ruoli e delle competenze esistenti nel Codice dell’Infanzia e dell’Adolescenza.
Pubblicato il 21/11/2011