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8/7/2011 - Italia - Cremisan: una ricerca internazionale per valorizzare il patrimonio vinicolo
Foto dell'articolo -ITALIA – CREMISAN: UNA RICERCA INTERNAZIONALE PER VALORIZZARE IL PATRIMONIO VINICOLO
(ANS – San Michele all’Adige) – Si conclude oggi, 8 luglio, la prima tappa di un percorso di ricerca promosso dalla ONG salesiana del VIS (Volontariato Internazionale per lo Sviluppo) per rilanciare l’antica cantina salesiana di Cremisan, al confine tra Israele e Palestina. Studiosi e ricercatori internazionali si sono riuniti presso il comune alpino di San Michele all’Adige per definire le basi di una ricerca congiunta sui vitigni autoctoni palestinesi.

Il progetto mira allo studio genetico e alla sperimentazione enologica dei vitigni ed è finalizzato a dare valore e visibilità ad un patrimonio vinicolo e varietale finora ritenuto di minore rilevanza.

Mercoledì scorso, 6 luglio, presso l’Istituto Agronomico di San Michele all’Adige (IASMA), nei pressi di Trento, ha avuto inizio il primo incontro tra i principali soggetti coinvolti nella ricerca. All’appuntamento, organizzato dal VIS e coordinato dall’avvocato Massimo Zortea, ex Presidente della ONG salesiana e iniziatore del progetto, partecipano anche il dr. Roberto Pagliarini, agronomo presso la “Cremisan Wine Estate” di Betlemme; la prof.ssa Maria Stella Grando, il prof. Massimo Bertamini e il prof. Salvatore Maule, docenti e ricercatori presso lo IASMA.

Altro importante partner della ricerca è l’Università di Hebron, che all’appuntamento di San Michele all’Adige è rappresentata dal prof. Rezq, Preside della facoltà di Agraria, che ha messo a disposizione degli altri studiosi il materiale biologico della propria collezione ampelografica.

Nei progetti dei salesiani e del VIS il 2011 vuole essere l’anno del rilancio della cantina di Cremisan, dopo circa due anni e mezzo di lavoro caratterizzati da graduali innovazioni e importanti investimenti di risorse. Ogni attività, in tal senso, mira a contribuire al miglioramento delle condizioni di vita della popolazione araba che vive nell’area compresa tra Gerusalemme, Beit Jemal e Betlemme, attraverso il miglioramento della produzione viti-vinicola di Cremisan e Beit Jemal e la salvaguardia delle tradizioni locali e dei vitigni autoctoni e di rilevanza storica.

Pubblicato il 08/07/2011

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