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11/1/2011 - Sudan - L’esodo di un popolo
Foto dell'articolo -SUDAN – L’ESODO DI UN POPOLO
(ANS – Khartoum) – È in corso da domenica scorsa, 9 gennaio, il referendum che potrebbe sancire l’indipendenza del Sud Sudan dal resto del paese. Per partecipare alla consultazione, che proseguirà per tutta la settimana, migliaia di sudanesi si sono messi in viaggio, in condizioni di estrema difficoltà ed esposti alle violenze di miliziani e militari.

È un vero e proprio esodo quello che molti sudanesi stanno compiendo in questi giorni per recarsi alle urne e chiedere l’indipendenza dal governo di Khartoum. Un viaggio che comporta pericoli costanti e avversità di ogni tipo. A Khartoum ci sono molti campi di raduno, ma chi vuole partire viene ostacolato e, se riesce, viene fermato molte volte lungo il tragitto, dalla polizia che chiede, più volte, i soldi per il transito di questi grossi camion e pullman stracarichi di persone.

In queste condizioni, come al solito, finiscono per essere penalizzati soprattutto i più deboli. Durante questo lungo e lento viaggio i bambini sono i più martirizzati, sono in pessime condizioni, mancando ogni umana assistenza. Molti di loro sono sbiancati dalla polvere, non avendo acqua per lavarsi, dato che manca anche quella da bere.

Tra i pochi operatori che s’impegnano a sostenere i migranti ci sono i missionari e i membri della Chiesa locale. Se un convoglio si ferma vicino a qualche organizzazione caritativa cristiana, è assicurata l’assistenza, in particolare alle mamme e ai bambini, che rimangono per molte ore senza bere o mangiare il minimo necessario.

La Chiesa locale in pochi giorni ha radunato i parroci, per organizzare le forme di aiuto e raggiungere i vari convogli. La realizzazione di questi interventi è difficoltosa e anche se si dispone di una certa somma di denaro, rimane difficilissimo l’uso. Non c’è sicurezza per nessuno, c’è sempre il rischio di qualche delatore.

Proseguono anche gli scontri armati. Varie agenzie giornalistiche in questi giorni hanno riportato la presenza di violenze tra le opposte fazioni e proprio oggi Gier Chuang, Ministro dell’Interno del Sud Sudan ha confermato la morte di 10 civili e il ferimento di altri 18 sudanesi in un agguato avvenuto ieri lungo il confine tra nord e sud.

In ANSchannel è disponibile un video che documenta con immagini la tragedia che la gente vive. Le immagini sono state girate il 1° gennaio, giorno di festa per il nuovo anno e Giornata Mondiale per la Pace.

Pubblicato il 11/01/2011

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