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25/11/2010 - Italia - 76ma Assemblea Semestrale USG: la Vita Consacrata si confronta
Foto dell'articolo -ITALIA – 76MA ASSEMBLEA SEMESTRALE USG: LA VITA CONSACRATA SI CONFRONTA
(ANS – Roma) – Con l’intervento di vari autorevoli relatori sono proseguiti, nel pomeriggio di ieri e nella mattinata di oggi, 25 novembre, i lavori della 76ma Assemblea Semestrale dell’Unione dei Superiori Generali (USG). Tema comune delle relazioni e dei dibattiti sono stati “gli orientamenti concreti” per le sfide che attendono la Vita Consacrata in Europa.

Terminata la prima sessione di attività i lavori dell’assemblea USG sono ripresi ieri pomeriggio con la relazione di don Wilhelm Steckling, per due mandati Superiore Generale dei Missionari Oblati di Maria Immacolata (OMI). Il religioso ha presentato un’articolata relazione sulle contraddizioni dell’Europa “casa di circa il 25% dei cattolici presenti nel mondo e del 40% dei suoi religiosi” eppure “un continente che sta invecchiando e arretrando”. In un simile contesto il religioso ha invitato a non lasciarsi spaventare dalle difficoltà che la vita religiosa incontra; al contrario, è necessario far leva sulle numerose risorse sulle quali i consacrati possono contare: gli esempi delle grandi personalità che hanno in-formato le congregazioni; l’apporto dei “due polmoni” della religiosità orientale e occidentale; e gli importanti passi di ristrutturazione e rinnovamento già compiuti.

Invitando tutti i presenti a non confondere il mezzo con i fini, don Steckling ha poi ricordato come l’obiettivo fondamentale delle riflessioni sulla vita consacrata non sia semplicemente quello di garantire la sopravvivenza degli Istituti, ma l’“essere profeti” per l’Europa. L’impegno concreto, dunque, deve essere una maggiore comunione, possibile anche nelle collaborazioni inter-congregazionali, e la tendenza “ad andare là dove la Chiesa non è presente”. Il modo giusto per farlo, ha concluso il religioso, prevede però una maggiore umiltà – nel riconoscimento degli errori compiuti – ed un superiore orgoglio – nel Signore e nella discendenza spirituale dei santi che hanno segnato il volto dell’Europa.

La giornata di ieri si è conclusa, poi, con i lavori di gruppo sull’intervento di don Steckling e la celebrazione dei Vespri.

Oggi, dopo la celebrazione delle Lodi e dell’Eucaristia, i Superiori si sono ritrovati nell’Aula Magna del Salesianum per assistere ad una tavola rotonda con i provinciali di tre ordini.

Don Máxim Muñoz Duran, provinciale dei Clarettiani (CMF) della Catalogna, Spagna, ha notato con amarezza il segno inequivocabile della carenza di vocazioni; eppure, ha indicato nell’apertura della spiritualità al mondo e nella forte presenza a fianco dei più bisognosi, degli anziani e delle vittime dell’ingiustizia i segni di speranza; “segni – ha affermato – che hanno bisogno di una certa sensibilità evangelica per essere colti”.

Don Christophorus Goedereis, provinciale dei Frati Minori Cappuccini (OFMCapp) in Germania, ha invece osservato che la secolarizzazione nel suo paese riguarda un allontanamento dalla Chiesa come istituzione, ma non la scomparsa della religiosità, né dell’interesse verso i valori cristiani. Per questo motivo ha proposto una serie di buone pratiche per riportare al cristianesimo la popolazione: esperienze di vita conventuale temporanea per i laici; esercizi spirituali su internet; trasmissione del senso del sacro attraverso la musica, l’arte e la cultura che gli ordini religiosi hanno saputo mantenere nei secoli.

Don Jakub Blaszczyszyn, della provincia russa della Societas Verbi Divini (SVD), infine, ha esposto le numerose peculiarità che rendono la vita consacrata in Russia un caso unico nel panorama europeo. L’assoluta scarsità di clero diocesano, ad esempio, rende spesso i consacrati gli unici rappresentanti della Chiesa cattolica sul territorio. La presenza di piccole comunità inserite nel tessuto sociale, il profondo lavoro per la ricerca di una specifica identità e, soprattutto il lavoro di frontiera con i cristiani ortodossi, ad ogni modo, rendono la presenza dei religiosi quanto mai significativa e costituiscono dei concreti segni di speranza per la vita consacrata nel paese.

Terminata la tavola rotonda si è svolto il consueto dibattito di approfondimento in aula.

Pubblicato il 25/11/2010

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