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1/11/2010 - Italia - L’invito del Rettor Maggiore: è affascinante essere santi
Foto dell'articolo -ITALIA – L’INVITO DEL RETTOR MAGGIORE: È AFFASCINANTE ESSERE SANTI
(ANS – Roma) – Ancora una volta, la Basilica di San Pietro ha accolto la celebrazione Eucaristica presieduta dal Rettor Maggiore dei Salesiani Don Pascual Chávez in occasione della Solennità di Tutti i Santi e alla vigilia de la Corsa dei Santi. Il successore di Don Bosco ha fatto risuonare, ancora una volta, l’invito ala santità, lo stesso che catturò l’attenzione di san Domenico Savio.

Sta diventando ormai una tradizione dei salesiani d’Italia la Corsa dei Santi, manifestazione sportiva e culturale ormai giunta alla III edizione, un modo nuovo e creativo di celebrare la solennità di Tutti i Santi, senza dimenticare la dimensione della solidarietà. Abbinata alla corsa, quest’anno, c’è una campagna di raccolta fondi a favore degli interventi salesiani in Pakistan.

La giornata è stata aperta dal Rettor Maggiore dei Salesiani che ha presieduto l’Eucarestia presso l’altare della Cattedra nella Basilica di San Pietro. Attorno a lui, oltre il suo Vicario don Adriano Bregolin, un centinaio di salesiani d’Italia e dei partecipanti al congresso internazionale “Don Rua nella storia”. La messa è stata seguita da oltre un migliaio di ragazzi, giovani e adulti venuti dalle case salesiane d’Italia e non solo.

“Questa festa di Ognissanti ci ricorda qual è la nostra vocazione: siamo nati dall’Amore, per amare ed essere amati e così essere felici per sempre”, ha detto Don Chávez introducendo la sua omelia. Una festa che è memoria del passato, con il ricordo di chi ha già vissuto alla luce del Vangelo, e del futuro “perché ci fa vedere in anticipo quello che sarà di tutti noi nel mondo dei risorti”.

Nel ricordare lo stretto legame della festa di Ognissanti con la Commemorazione dei Defunti, il Rettor Maggiore ha ricordato che a ciascuno deve verificare la sua figliolanza con Dio “assumendo la Magna Carta del Regno che rappresenta il capovolgimento della gerarchia dei valori di questo mondo”. Assumendo le Beatitudini, che costituiscono la “carta costituzionale” del Regno dei cieli, il cristiano è chiamato a diventare sale della terra e luce del mondo.

“Recuperare il valore della santità di fronte al dilagare della mediocrità della vita, riscoprire il valore comunitario di fronte all’individualismo crescente, fare esperienza della Bellezza di Dio di fronte ad abbaglianti ma false immagini di bellezza in voga” sono i passi da fare per essere sale della terra e luce del mondo.

“Voi, cari fratelli e sorelle, cari amici, siete chiamati ad essere felici e riempire di gioia, di speranza e di futuro questo mondo;… siete chiamati alla santità!”…. “Parafrasando Don Bosco io direi che è affascinate essere santi, perché la santità è luminosa, è tensione spirituale, è splendore, luce, gioia interiore, equilibrio, limpidezza, amore portato sino all’estremo”.

La festa della santità è poi proseguita con la partenza della Corsa dei Santi che, nonostante il tempo minaccioso, si è svolta tra la gioia e l’entusiasmo dei partecipanti.

Pubblicato il 01/11/2010

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