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31/10/2010 - RMG - “Don Rua nella storia”, atto finale
Foto dell'articolo -RMG – “DON RUA NELLA STORIA”, ATTO FINALE
(ANS – Roma) – Gli ultimi interventi conclusivi del congresso su Don Rua si sono concentrati sull’apporto che egli diede all’educazione salesiana spinto da un unico scopo: preservare e tramandare l’eredità ricevuta da Don Bosco. A chiudere i lavori è stato Don Chávez con una interessante relazione trasmessa in diretta streaming.

L’ultimo atto del congresso “Don Rua nella storia” si è aperto con l’intervento di Giorgio Chiosso dell’Università di Torino. Descrivendo l’”Apporto dei salesiani all’educazione fra ‘800 e ‘900”, il relatore ha tracciato un quadro sulla pedagogia al tempo di Don Rua, sottolineando l’interesse nel campo educativo del sistema preventivo dei salesiani. Una pedagogia che, come ha attestato Chiosso, non è priva di qualche ombra, ma che indubbiamente costituisce un apporto generoso della Famiglia Salesiana nel campo dell’istruzione.

Il contributo di don Josè Manuel Prelezzo, docente dell’Università Pontificia Salesiana di Roma, è stato “Don Rua e la scuola salesiana (1888-1910): autorevole collaborazione di don Cerruti e don Bertello”. Lo studioso ha precisato che per Don Rua riguardo la scuola salesiana doveva fedelmente rispettare gli indirizzi lasciati da Don Bosco. I tempi richiedevano formazioni scolastiche in campo tecnologico, ma Don Rua privilegiava quelle umanistiche studiate nei collegi dove fiorivano maggiormente le vocazioni religiose. Il beato curava la formazione degli insegnanti salesiani, sempre nel rispetto delle norme del padre fondatore e nello spirito del primo oratorio.

Don Bruno Bordignon, dell’UPS di Roma, ha presentato l’ultima relazione: “L’idea di educazione negli scritti di Don Rua”. L’analisi ha portato a costatare che non vi sono nei diversi suoi scritti, e tanto meno nelle lettere, indicazioni che possano parlare di vere innovazioni nell’ambito educativo. Don Rua si è stata preoccupato di essere fedele al sistema educativo e allo spirito di Don Bosco, al proseguimento della tradizione di famiglia ricevuta dal padre fondatore e che doveva a sua volta trasmettere ai suoi figli.

Lucetta Scaraffia dell’Università La Sapienza di Roma e don Carlo Nanni, Rettore Magnifico dellUPS, hanno dato vita ad una tavola rotonda che, raccogliendo i vari contributi offerti nell’arco delle tre giornate del congresso, ha aperto la riflessione su prospettive e attualizzazioni più ampie.

Don Chávez ha concluso, con la sua relazione, il congresso. Nel suo intervento, trasmesso in streaming su missionidonbosco.tv, il Rettor Maggiore dei Salesiani ha ricordato come la celebrazione del congresso “Don Rua nella storia” abbia segnato anche la conclusione dell’anno centenario dedicato al primo successore di Don Bosco. Un anno che ha avuto come prima finalità quella di far conoscere Don Rua e, attraverso la sua figura, una parte di storia della Congregazione salesiana.

Un anno introdotto da un primo convegno celebratosi a Torino-Valdocco esattamente un anno prima, i cui atti –“Don Michele Rua primo successore di Don Bosco. Tratti di personalità, governo e opere (1888-1910)” – “ci fanno anche intravedere alcuni tratti della sua personalità e qualità fuori del comune, del suo temperamento e delle sue virtù. La sua persona si può paragonare a un mosaico di colori, la cui tonalità di composizione è formata in modo armonioso, che non urta nessuno”.

Ha poi, richiamando episodi e dati, evidenziato e commentato in Don Rua il suo essere “collaboratore fidato” e successore fedele” di Don Bosco.

Concludendo, Don Chávez ha evidenziato alcuni punti emersi grazie al congresso: la nuova immagine di Don Rua; il punto di partenza che le tre giornate hanno segnato per uno studio critico del periodo storico, sociale, ecclesiale e salesiano del post-Don Bosco e, in prospettiva del bicentenario della nascita di Don Bosco, una prima visione d’insieme dello sviluppo della sua opera sia attraverso l’approccio a tutti i Rettori Maggiori, sia attraverso la cronaca della crescita della Famiglia Salesiana.

“Mentre camminiamo insieme, salesiani e Famiglia Salesiana, verso il bicentenario della nascita di don Bosco, don Rua può, anzi deve, diventare per ciascuno di noi una guida sicura e un costante modello”.

Il testo e l’audio della relazione finale, come anche i testi degli interventi presentati durante il congresso, sono disponibili su sdb.org.

Pubblicato il 31/10/2010

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