| Repubblica Democratica del Congo – Solidarietà senza confini |
| Fotocronaca del 22/7/2010 |
Goma e la sua regione, il Nord-Kivu, sono state teatro di guerre, violenze e cataclismi, che hanno suscitato un impegno importante di organizzazioni pubbliche e private di aiuto umanitario. Il 19 agosto è arrivata a Goma, in provenienza da Kinshasa, una delegazione numerosa composta dal Ministro degli Affari sociali, Azione umanitaria e Solidarietà nazionale, on. Ferdinand Kambere, dal rappresentante speciale del segretario generale aggiunto dell’ONU in Repubblica Democratica del Congo e capo aggiunto della Monusco, Fidèle Sarassoro, dall’ambasciatore della Gran Bretagna, Neil Wagan, dal vice-governatore del Nord-Kivu Feller Lutaicire, dai rappresentanti del PAM e della FAO, da altri rappresentanti di ONG e da numerosi giornalisti al loro seguito.
Oltre i discorsi commemorativi ufficiali, la delegazione ha visitato il Centro dei giovani Don Bosco Ngangi che dal 1997 a oggi ha accolto oltre 35.000 minori a rischio: orfani, ragazzi abbandonati o rifugiati, ex-ragazzi soldati, ragazze madri o vittime di violenza, famiglie in difficoltà.
La delegazione, accolta dal direttore del Centro, il salesiano don Piero Gavioli, ha visitato le strutture dell’opera: il centro nutrizionale, dove dai 200 ai 300 bambini dai 0 ai 5 anni e i loro accompagnatori ricevono ogni giorno un pasto normale e un supplemento proteinico; la cucina, che in periodo scolastico prepara a mezzogiorno 3000 pasti per tutti gli allievi del centro e per il personale; e l’orfanatrofio che accoglie una cinquantina di piccoli da qualche giorno a 3 anni.
La visita della delegazione ha avuto un doppio significato. Ha riconosciuto che l’emergenza non è finita. Anche se Goma gode di una relativa tranquillità, le conseguenze dell’emergenza continueranno a farsi sentire ancora per parecchi anni. L’aiuto umanitario è ancora necessario se si vogliono garantire ai minori i loro diritti, attraverso l’assistenza e l’educazione. Goma è stata scelta perché i cataclismi naturali, le guerre, le malattie e la povertà hanno ridotto ad un stato di estrema vulnerabilità un numero impressionante di ragazzi e ragazze. La visita della delegazione del Governo congolese e dei principali benefattori nella Repubblica Democratica del Congo al Centro Don Bosco fa sperare che gli aiuti continueranno.
Nello stesso tempo, inoltre, la celebrazione della Giornata mondiale dell’aiuto umanitario a Ngangi costituisce un riconoscimento esplicito dell’azione che i salesiani, i volontari del Volontariato Internazionale per lo Sviluppo (VIS) e i collaboratori congolesi svolgono in favore dei ragazzi più poveri.
È il secondo anno che si festeggia il 19 agosto la giornata mondiale dell`aiuto umanitario, giornata istituita nel 2008 dall`Assemblea Generale delle Nazioni Unite per sensibilizzare l`opinione pubblica alla cooperazione internazionale ed attività umanitarie. La data scelta ricorda l’attentato ad un ufficio delle Nazioni Unite a Baghdad nel 2003 dove trovarono la morte oltre 20 operatori umanitari che vi lavoravano.
Pubblicato il 27/08/2010
