Facendo riferimento alle componenti del Sistema Preventivo, don Guillén Soto ha affermato: “La ragione va intesa come fondamento di significato, riflessione sulla realtà e criterio guida per la formazione della persona. L’amorevolezza, come la virtù che rende possibile la relazione interpersonale e facilita la crescita del giovane. E la religione, che insieme con la ragione identifica, definisce e impegna gli esseri umani nel loro rapporto con Dio”.
Al termine del suo intervento i partecipanti hanno posto delle domande a Guillén Soto, che ha evidenziato come i valori del Sistema Preventivo non siano applicabili soltanto all’educazione cattolica. Don Bosco ha creato un sistema educativo sempre applicabile, anche in ambienti estremi come la prigione, e capace di ottenere cambiamenti radicali negli esseri umani.
Il Sistema Preventivo è un sistema versatile, adattabile a fedi e culture, senza codici obbligatori. Le case salesiane sono luogo d’incontro per tutti, e anche in ambienti violenti, fazioni tra loro fortemente contrastanti riescono a convivere in pace grazie alla presenza del Sistema Preventivo nelle case.
Don Bosco aveva una “intelligenza emotiva” – come viene chiamata oggi – molto sviluppata, che gli permise di scegliere “il meglio del meglio”, insegnando in maniera dolce, accogliente, attenta al bene del destinatario e senza cadere nella rigidità formale.
L’incontro si è concluso con l’Eucaristia in onore di Maria Ausiliatrice, presieduta da don Guillén Soto e concelebrata da don Robert Recio Oyervides e don Alejandro Rodríguez Rodríguez, Rettore dell’Università. Nell’omelia don Guillén Soto ha sottolineato l’importanza della vita sacramentale nel sistema di Don Bosco e la presenza della Vergine Maria nella formazione salesiana.
Per concludere, è stata data la comunicazione dell’arrivo dell’Urna di Don Bosco, il prossimo 4 agosto.
Pubblicato il 28/05/2010