I giovani del Venezuela hanno preso con serietà la lettera che Don Pascual Chávez ha inviato ai Salesiani e alla Famiglia Salesiana al termine della sua visita ad Haiti, nella quale il Rettor Maggiore invitava alla solidarietà e a vivere con rinnovamento il carisma salesiano. Con l’entusiasmo che li caratterizza, si sono impegnati a portare la Buona Novella di Gesù a chi è malato, solo, indifeso e abbandonato in condizioni di vita estrema.
L’iniziativa, a cui è stato dato il nome di “Missione Umanitaria Salesiana”, ha avuto come protagonisti i ragazzi e i giovani dei gruppi salesiani di Caracas, guidati da don Juan Pablo Perón, don José Luis Lofrano e don Fulgencio Sánchez. Circa 180 persone, tra le quali anche Figlie di Maria Ausiliatrice, cooperatori, “Dame salesiane” e “Volontarie di Don Bosco”, hanno partecipato alla “missione umanitaria” in ospedali, case di cura, centri per la maternità e per la riabilitazione di alcolisti e tossicodipendenti, lungo le strade, i ponti e marciapiedi di Caracas.
Durante la mattinata i missionari si dedicavano alla preparazione, nel pomeriggio, recandosi nei luoghi prescelti, portavano un messaggio di speranza, una cordiale testimonianza e proponevano le attività liturgiche. La più grande soddisfazione dei ragazzi è stata la risposta dei destinatari della missione, che vedendo la convinzione e l’entusiasmo giovanile, partecipavano attivamente agli eventi proposti.
Momento più significativo è stata la Veglia Pasquale, vissuta con grande allegria dai giovani, dai loro famigliari e dai salesiani. L’esperienza ha motivato i giovani a proseguire l’impegno della “Missione Umanitaria Salesiana” attraverso nuove attività.
Pubblicato il 09/04/2010