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26/3/2010 - Ecuador - Salesiani e Gesuiti efficaci nella tutela dei diritti dei minori
Foto dell'articolo -ECUADOR - SALESIANI E GESUITI EFFICACI NELLA TUTELA DEI DIRITTI DEI MINORI
(ANS - Quito) – Nel corso della presentazione di uno studio sul lavoro minorile, svoltosi il 24 marzo presso l’Università Politecnica Salesiana di Quito, è emersa l’efficacia di alcuni progetti d’intervento dei Gesuiti e dei Salesiani.

La piaga del lavoro minorile in Ecuador coinvolge un milione di bambini e adolescenti lavoratori, circa il 18% della popolazione economicamente attiva. Da quanto riporta l’Agenzia Fides, in un paese dove il 54% della popolazione è stretto nella morsa della povertà, il lavoro dei minori per sostenere la famiglia assume varie connotazioni: il 67% riguarda il settore agricolo, il 15% il commercio e il restante 18% il settore terziario, l’artigianato e il lavoro domestico.

Di questo si è discusso il 24 marzo, all’Università Politecnica Salesiana di Quito, in occasione della presentazione dello studio “In debito con i diritti dell’infanzia, diversi punti di vista sul lavoro minorile, sfruttamento, cittadinanza e diritti dei bambini, bambine e adolescenti in Ecuador”, realizzato da Cristiano Morsolin, esperto dell’Osservatorio sull’America Latina SELVAS, che lavora dal 2001 in progetti di cooperazione internazionale in Ecuador, Perù, Colombia e Brasile.

Tra gli esempi citati dallo studio, è stata ricordata l’iniziativa del gesuita padre John Halligan. In 46 anni di attività del “Centro del ragazzo lavoratore” da lui fondato sono stati assistite circa 25.000 persone. Ogni anno 1.200 minori si formano attraverso i corsi professionali in meccanica industriale, carpenteria, panetteria e laboratori di estetica, cucito e confezione per le ragazze, oltre all’accompagnamento quotidiano di circa 800 genitori che appoggiano la mensa, il lavoro volontario domenicale per aiutare a costruire la casa alle varie famiglie che emigrano dalle Ande verso la città. I risultati sono soddisfacenti: il 42% dei bambini che entrano nel Centro non ha completato la scuola elementare, l’85% termina la scuola elementare o media, il 64% ha continuato a studiare dopo aver concluso la formazione al Centro.

Sulla stessa linea è il progetto salesiano che accompagna la crescita di circa 8.000 bambini/e adolescenti ogni anno. Nel contesto contadino di Ambato il progetto salesiano, che ha 30 di storia, gestisce una grande fattoria, qui si formano anche i genitori a non maltrattare i figli. Nella metropoli industriale di Guayaquil il progetto si rivolge sopratutto ai ragazzi di strada, alla prevenzione e gestione delle tossicodipendenze. A Esmeraldas, con un forte impegno del vescovo mons. Eugenio Arellano Fernández, si lavora per l’integrazione delle “pandillas”, bande giovanili nel tessuto sociale. Nelle grandi città, come Cuenca, è molto forte l’esperienza di organizzazione di case di accoglienza in alternativa alla strada, di laboratori di formazione con l’appoggio dell’Università Salesiana, del teatro di strada e delle marce per sensibilizzare la società sul diritto dei ragazzi a un lavoro in condizioni dignitose, come riconosciuto dalla nuova costituzione della Bolivia, che nell’articolo 61 consente il lavoro per bambini e bambine e adolescenti in ambito familiare e rurale.

Pubblicato il 26/03/2010

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