Maite Carranza, d’altra parte, da tempo sentiva la necessità di scrivere una storia sul maltrattamento di genere, e desiderava parlare delle bugie, dei segreti, degli inganni e delle false apparenze presenti nella società.
“Palabras emponzoñadas” è una storia terrificante e un’efficace denuncia degli abusi sessuali infantili. Le devastanti conseguenze e l’invisibilità che frequentemente li circondano non possono rimanere impuniti. Un trepidante racconto thriller, dotato di una forza enorme nel raccontare una realtà agghiacciante.
Alla XVIII edizione del Premio EDEBÉ, il cui budget complessivo è stato di 55.000 euro (30.000 euro per la categoria “ragazzi” e 25.000 euro per quella “bambini”), sono state inviate 260 opere originali, di cui 157 per la categoria “bambini” e 103 per quella “ragazzi”. Tra le opere, 57 sono scritte in catalano, 180 in castigliano, 8 in lingua basca e 15 in galiziano. Da sottolineare la crescita delle opere redatte in castigliano provenienti dagli Stati Uniti o da altri paesi dell’America Latina.
Le due opere vincitrici saranno pubblicate in tutte e 4 le lingue ufficiali del paese, e, grazie ad un accordo con l’Organizzazione Nazionale Ciechi Spagnoli (ONCE), anche in braille. Le opere saranno presenti nelle librerie da marzo.
Pubblicato il 04/02/2010