“Voglio essere il primo ad accogliere il programma spirituale e pastorale della Strenna… e desidero farvi vedere Gesù, affinché anche voi possiate diventare suoi discepoli, testimoni ed apostoli”.
Strutturato come un dialogo diretto e cordiale con i giovani, Don Chávez invita i giovani a seguirlo in un cammino, “perché Gesù cammina”, che richiede buoni piedi e orecchi attenti, in altre parole una disponibilità del cuore e della vita.
“Seguire Gesù non significa prendere ‘una’ decisione. Significa prendere ‘la’ decisione. Significa rischiare tutto puntando su una sola carta”. “Cari Giovani, Amici miei e di Don Bosco, non potete vivere senza sapere ciò che veramente conta, senza sapere qual è il senso della vita. Perché la vita è tutto quello che avete”.
Don Chávez non nasconde che seguire il Regno di Dio sia facile. Per superare le difficoltà che questo comporta occorre “accogliere Gesù”. Chiamati per costituire una comunità che, vivendo l’Eucaristia, diventa segno del Cristo, di testimonianza. Il Rettor Maggiore invita a rendere più intenso e profondo il legame con Gesù e con i fratelli della stessa comunità.
Chiamati a vivere, come Maria di Nazareth, una totale disponibilità: “Cari Giovani, voi potete essere dei geni, degli organizzatori, degli inventori, gente famosa, uomini e donne di successo… Ma tutto questo è niente davanti alla possibilità di essere uno strumento nelle mani di Dio”.
Occorre ascoltare quel “seme” che è stato posto nel cuore di ciascun giovane e farlo germogliare.
Il testo integrale del Messaggio del Rettor Maggiore al MGS è disponibile in più lingue sul sito sdb.org.
Pubblicato il 30/01/2010