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4/1/2009 - Italia - Sistema Preventivo e Diritti Umani: Seconda giornata
Foto dell'articolo -ITALIA – SISTEMA PREVENTIVO E DIRITTI UMANI: SECONDA GIORNATA
(ANS – Roma) – Ad introdurre i lavori della seconda giornata del Congresso Internazionale “Sistema Preventivo e Diritti Umani” è stato un “Filo Rosso”, un momento di preghiera e di sensibilizzazione a partire della visione di un filmato su qualche esperienza salesiana particolare, ma anche per riassumere i contenuti e le esperienze vissute nella giornata precedente.

Questo “Filo Rosso” di ieri, 3 gennaio, è stato condotto da don Fabio Attard, Consigliere per la Pastorale Giovanile, e da Carla Carazzone, responsabile dell’Ufficio Diritti Umani del VIS. La preghiera è stata animata da don Jean-Marie Petitclerc, salesiano francese, direttore de “Le Valdoccò”, associazione al servizio dei giovani della banlieue di Argenteuil, quartiere periferico di Parigi, con il video “Valdoccò: sulla via dell’integrazione”.

I lavori della mattina sono stati dedicati alla presentazione, nell’Aula Magna del Salesianum, di tre relazioni. La prima, “Priorità educative nelle ambivalenze della globalizzazione” di don Carlo Nanni; la seconda, “Valenze significative del Sistema Preventivo”, di don Jean-Marie Petitclerc; e l’ultima, “Educare ai e per i Diritti Umani”, di Carola Carazzone.

Don Nanni, ordinario di Filosofia dell’Educazione e decano della Facoltà di Scienze dell’Educazione dell’Università Pontificia Salesiana, ha fatto una accurata analisi dell’evolversi delle idee attorno ai Diritti Umani fino ad arrivare alla globalizzazione e proponendo, a partire dalle scelte indicate dal Capitolo Generale 26 dei Salesiani, un ripensamento dei punti-chiave del Sistema Preventivo, per esempio definendo ciò che il termine “preventività” vuol dire di fronte alla generazione invisibile, del virtuale, della globalizzazione, del sottosviluppo.

“L’intuizione geniale di Don Bosco, che resta così attuale nella società odierna, è consistita nel saper decodificare i fenomeni di violenza che egli osservava nelle periferie di Torino, come sintomi evidenti di una mancanza educativa”. Questa è stata una delle costatazioni riferite da don Jean-Maria Petitclerc, Capo missione del Ministero per il buon funzionamento della città di Parigi, nel suo intervento in Aula.

Don Petitclerc ha anche ricordato che, come ai tempi di Don Bosco, i giovani sono caratterizzati da tre elementi: la perdita di fiducia nei confronti degli adulti, l’angoscia per il futuro e le difficoltà che si incontrano durante il processo di socializzazione.

Di fronte a questo panorama il direttore di “Le Valdoccò” ha riproposto il Sistema Preventivo di Don Bosco quale pedagogia della fiducia, della speranza e dell’alleanza.

La terza relazione è stata divisa da Carla Carazzone in tre argomenti principali: Quale significato per i diritti umani, perché educare ai e per i diritti umani e come educare ai e per i diritti umani.

Così i partecipanti hanno potuto prendere nota sull’ampiezza della espressione “diritti umani”, sulle motivazioni  per sostenere l’educazione ai e per i diritti dell’uomo e sul percorso per promuoverli e assicurarli attraverso l’educazione.

Nel pomeriggio hanno avuto seguito i lavori di gruppo, i cui risultati sono stati presentati più tardi in assemblea.

A conclusione della giornata si è svolto un momento festivo di condivisione e di presentazioni di canti, danze e altre manifestazioni culturali.

Pubblicato il 04/01/2009

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