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La scultura, realizzata in cemento armato, raffigura il giovane aspirante salesiano mapuche con una croce nella mano destra mentre cammina, in chiaro atteggiamento evangelizzatore; sogno missionario che Ceferino non riuscì a realizzare a motivo della prematura morte. Caratterizzano la sua figura gli abiti tipici dei mapuche, popolo al quale egli apparteneva: il “poncho”, i sandali in cuoio di cavallo, una fascia tra i capelli lunghi e una “boleadoras”, arma indigena composta da tre sfere di pietra tenute insieme da strisce di cuoio.
La base del monumento raffigura una roccia a forma di piede sulla quale Ceferino si arrampica e simboleggia il significato del cognome Namuncurá che, in lingua mapuche, vuol dire “piede di pietra” (namun-curá).
Don Ellero spera che questo suo ultimo lavoro possa essere collocato nella piazza antistante la chiesa costruita dai missionari salesiani e all’Istituto di Ushuaia, accanto al monumento dedicato a Don Bosco, sempre da lui realizzato, inaugurato il 18 novembre 2007. Il “Ceferino Namuncurà”, infatti, è in continuità di stile e di forme con il suddetto monumento.
Don Ellero avrebbe desiderato inaugurare il monumento il prossimo 26 agosto, anniversario della nascita e memoria liturgica del beato Ceferino Namuncurà, ma al momento non ci sono tutte le autorizzazioni necessarie. Il Consiglio Deliberante di Ushuaia ha già espresso parere favorevole e mentre si attende l’autorizzazione dell’Intendente è stata fatta una piccola petizione con le firme di 400 cittadini. A questo si aggiunge il fatto che Ushuaia è nel mezzo del suo inverno e pioggia, freddo e neve impediscono la realizzazione del basamento.
Pubblicato il 08/08/2008