(ASN – Tunisi) – “La Tunisia è il luogo in cui, grazie alla Divina Provvidenza e alla benevolenza dei miei superiori, posso vivere” scrisse don Marek Rybinski a proposito della sua nuova missione in Tunisia, paese musulmano. La presenza missionaria dei Salesiani ha fatto sì che il carisma di Don Bosco arrivasse a Manouba, città vicino alla capitale, Tunisi. Nel 2016 si è ricordato il quinto anniversario della morte di don Rybinski. Come mai la sua memoria continua a vivere tra i suoi “amici musulmani”, dato che andò alla Casa del Padre ad appena 33 anni?

di Małgorzata Bożek

Don Rybinski venne inviato a lavorare a Manouba come giovane missionario e si fece conoscere come sacerdote sempre allegro e aperto al prossimo. Lavorava nella scuola salesiana tra i bambini e i giovani. Non riusciva a parlare con gran facilità il francese, ma portava sempre con sé il sorriso. Alla ricreazione era sempre tra i bambini in cortile, a giocare o a inventare giochi. I giovani lo cercavano molto, per l’affetto che gli trasmetteva e per il suo modo di essere un sacerdote gioioso. Ripeteva molto spesso che “i Musulmani sono i miei nuovi amici”, una frase scritta anche in una delle sue lettere.

Lavorò anche con la comunità polacca in Tunisia. Sempre umile e modesto nel parlare del suo sacerdozio, in Tunisia si sentiva come a casa. “Nel suo lavoro quotidiano voleva essere testimone del Vangelo per coloro che non conoscono Cristo. “Gli piaceva stare con i giovani, parlare con loro e confessare – ricorda don Przemyslaw Solarski, SDB –. Ha seguito fedelmente lo spirito di Don Bosco”.

La tragica morte di don Rybinski è stata un colpo doloroso per molti. Il suo ricordo è ancora vivo nei cuori di chi lo ha conosciuto. Poco dopo la morte di questo grande salesiano, la Procura Missionaria Salesiana di Varsavia ha pubblicato un libro dal titolo “Memorie tunisine” e venne preparato il cortometraggio “L’anima tunisina”.

Il 14 Febbraio 2016, presso gli uffici della Procura Missionaria Salesiana di Varsavia si è svolto un incontro con i familiari e gli amici di don Rybinski. I suoi cari hanno reso grazie a Dio per il dono della vocazione missionaria del giovane salesiano, che ha offerto tutta la sua vita per la salvezza dei giovani.

Pubblicato il 19/02/2016