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21/10/2015 - Brasile - La scuola sociosportiva “Sport per la pace”. Un sogno che è già decollato
Foto dell'articolo -BRASILE – LA SCUOLA SOCIOSPORTIVA “SPORT PER LA PACE”. UN SOGNO CHE È GIÀ DECOLLATO

(ANS – Niterói)– Città di partenza: Niterói, Brasile. Destinazione: Madrid, Spagna. Il viaggio di 10 ragazzi, abitanti delle favelas e membri della Scuola Sociosportiva del progetto “Sport per la Pace”, promosso da “Misiones Salesianas” di Madrid, in collaborazione con la Fondazione Real Madrid, è iniziato lo scorso giovedì, 15 ottobre. Alcuni di questi giovani non avevano nemmeno mai attraversato il ponte che separa Niterói da Rio de Janeiro. Ma come vincitori della “Copa Ampla” sono stati premiati con un viaggio a Madrid, dove possono gareggiare con i giovani provenienti dal Cile, dalla Colombia e con la squadra giovanile del Real Madrid.

“Questo è uno dei più grandi sogni della mia vita. Sto impazzendo all’idea di vedere giocare Cristiano Ronaldo. M’identifico molto in lui, nella sua determinazione e nel lavoro per raggiungere tutto ciò che si propone”, ha detto prima di salire sull’aereo Guilherme Ferreira, 13enne, che vive nella favela di Santa Rosa con i suoi genitori e due fratelli più piccoli. “Devo essere un esempio per i miei fratelli e il fatto di essere scelto dal Centro Giovanile Salesiano per unirmi alla squadra, per via del mio comportamento e dei miei sforzi, mi riempie d’orgoglio” aggiunge.

La scintila negli occhi di Matheus Fernandes riflette l’emozione del momento; per lui il viaggio significa moltissimo: “è la prima volta che mi trovo a Rio de Janeiro, che si trova a 13 km da casa. Non sono mai uscito da Niterói, e ora ci aspettano 10 ore di volo. Non ho mai sognato di volare, per non parlare di giocare a calcio”.

L’agenda dei ragazzi a Madrid è piena di attività culturali e ricreative: sabato 18 ottobre hanno potuto assistere alla partita Real Madrid – Levante, nello stadio “Santiago Bernabeu”. “I ragazzi piangevano di commozione entrando nello stadio. Hanno visto tanto Calcio in televisione, ma non avevano mai avuto l’opportunità di vedere una partita dal campo. Io stessa mi sono emozionata”, ha detto Elaine Holanda, psicologa e direttrice del Centro Giovanile Salesiano.

“Sono ragazzi ricchi di talenti, ma sono stati molto sfortunati. Noi cerchiamo soltanto di dare loro, attraverso l’educazione, la possibilità di realizzare i loro sogni; oggi sarà un giorno che non dimenticheranno mai”.

“Oltre ad avere un comportamento esemplare” aggiunge la direttrice, “sono consapevoli del fatto che rappresentano tutti i loro coetanei, a Niterói e dai Salesiani, e non sono egoisti, sanno che la loro volontà è la chiave per far sì che forse l’anno prossimo, i loro compagni più piccoli possano anch’essi realizzare un sogno che, finora, sembra irraggiungibile”.

Questo progetto ha segnato un prima e un dopo nell’integrazione dei ragazzi del Centro Giovanile con gli studenti della scuola salesiana. Fino a prima, i ragazzi che frequentano il centro non smettevano di essere considerati come gli abitanti delle favelas e i genitori degli allievi della scuola non volevano che si mescolassero ai loro figli. Questa volta, invece, l’intera comunità scolastica è entrata nel Centro Giovanile, ai limiti della favela, per salutare i ragazzi in partenza e augurargli buon fortuna.

Pubblicato il 21/10/2015

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