(ANS – Tegucigalpa)–Il cardinale salesiano mons. Óscar Andrés Rodríguez Maradiaga, arcivescovo di Tegucigalpa, durante l’omelia della messa di domenica scorsa, 19 settembre, è intervenuto sui recenti fatti di violenza avvenuti nel paese. “Il futuro del mondo non si trova in una vita senza Dio e senza il riferimento ai valori del Vangelo… il nostro Honduras è malato, è malato di odio. Non possiamo andare avanti così, l'odio produce solo più odio e violenza” ha detto il cardinale.

Il porporato, secondo una nota inviata da una fonte locale all’Agenzia Fides, ha fatto riferimento all'assassinio, avvenuto la scorsa settimana, di un avvocato honduregno che guidava la difesa di una deputata e di tre suoi familiari coinvolti in una presunta truffa ai danni dello Stato. L’Honduras,con 8,2 milioni d’abitanti, sta vivendo in questi ultimi anniun'ondata di violenzache, secondo le organizzazioni dei diritti umani e la stampa locale, provoca unamedia di 20 morti al giorno.

Il cardinaleRodríguez Maradiaga ha proseguito: “l’Honduras è di tutti” e ‘non c’è posto per l’ideologia del pensiero unico. Pensiamo in modo diverso, ma questo non significa che siamo nemici da eliminare, la vita è sacra, solo Dio è padrone della vita”. Inoltre ha sottolineato che un sistema economico che guarda solo al massimo profitto è seme di ingiustizia e di sofferenza per molti essere umani e che alla crisi economica in Honduras si aggiunge il dramma dei poveri migranti.

In questo secolo il mondo non apre le braccia agli immigrati ma, al contrario, “costruisce muri ovunque”, emulando il Medioevo, quando si costruivano “le città circondate da mura per non ricevere nessuno”. Ha lamentato anche la crisi economica che colpisce i giovani migranti dell’Honduras, costringendoli a lasciare il paese. “Se in Honduras c’è la volontà di cambiare, per combattere la corruzione e avere giustizia, questo si può fare, ma senza violenza, né odio” ha ammonito il cardinaleRodríguez Maradiaga.

Pubblicato il 22/09/2015