(ANS – Torino) – Ora che il grande appuntamento dell'incontro mondiale del Movimento Giovanile Salesiano è concluso è arrivato il momento per valutare cosa resta in profondità di quest'esperienza così intensa e partecipata. A farlo è don Fabio Attard, che in qualità di Consigliere generale per la Pastorale giovanile salesiana è stato il referente ultimo del SYM DON BOSCO 2015.

di Gian Francesco Romano

Memoria, comunione e missione. Sono questi i tre cardini che hanno retto tutto l'incontro, in quanto espressioni delle tre tappe su cui si è articolato il cammino: “like, with, for”. “Se dobbiamo sintetizzare quest'esperienza, il senso è: riviviamo quello che abbiamo ricevuto, lo consolidiamo, e abbiamo la gioia e l'ottimismo di andare fuori a portarlo ad altri giovani che ci stanno aspettando” commenta il Salesiano.

Da grande conoscitore dei ragazzi, don Attard non si è stupito della grande risposta dei giovani di fronte alle difficoltà intercorse nella serata di sabato, quando il maltempo ha costretto ad annullare la veglia. “I ragazzi si sono adattati in una maniera straordinariamente serena, gioiosa (…) È un atteggiamento tipico dei giovani, che quando vedono la sincerità degli adulti che li accompagnano, rispondono 10 volte di più con la loro generosità e con la loro disponibilità”.

Adesso la sfida è quella di non disperdere la bellezza e la grazia sperimentate: “io vedo questi grandi eventi come un pit-stop. (…) Guardiamo a quelle che sono le nostre motivazioni, le nostre radici, guardiamo a quello che il Signore oggi ci sta chiedendo... riempiamoci di benzina, di energia, ricarichiamo le nostre batterie, per poter continuare quella che san Paolo chiamava 'la battaglia della fede'”.

L'intervista completa a don Attard è disponibile sul canale YouTube di AnsChannel

Pubblicato il 17/08/2015