(ANS – Castelnuovo Don Bosco) – Dopo tre anni di preparazione e uno di celebrazione, il grande giorno del 200° compleanno di Don Bosco finalmente è arrivato. “Oggi noi rendiamo grazie a Dio per il suo mirabile intervento nella Storia, e ancor più in concreto in questa storia, incominciata sulle colline dei Becchi” ha detto il X Successore di Don Bosco durante la solenne Eucaristia.
di Gian Francesco Romano
Dopo il lento risveglio (per quanti hanno dormito) dalla lunga notte del Bicentenario, i ragazzi del SYM DON BOSCO 2015 hanno ripreso ad animare il Colle Don Bosco con la loro tipica allegria.
Poi alla presenza delle migliaia di fedeli presenti, non solo giovani, è iniziata la messa sul Colle Don Bosco, presieduta dal Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, e concelebrata dall'arcivescovo di Torino, mons. Cesare Nosiglia, da Don Pascual Chávez, Rettor Maggiore Emerito, assieme a decine e decine di altri sacerdoti.
Dopo aver salutato i giovani (“la ragione del vivere sacerdotale e pastorale di Don Bosco, e oggi di tutti noi”), il Rettor Maggiore ha ricordato lo spirito con cui un anno fa, sempre al Colle, si era aperto l'Anno Bicentenario: quello di chi voleva cogliere l'opportunità per un vero rinnovamento spirituale e pastorale e per rendere più vivo il carisma salesiano.
Dopo 12 mesi l'Eucaristia di oggi ha voluto “ringraziare il Signore per quest’anno che abbiamo vissuto, per tutta la grazia che ci ha dato, e per la vita che si rinnova e porta frutto come dono di questo Bicentenario”; e al tempo stesso ha voluto fissare ancora una volta lo sguardo su quel sacerdote dell'Ottocento “che ha vissuto molto sul serio le parole dette da Gesù ai dodici” facendosi servo di tutti, in particolare dei più poveri, abbandonati e in pericolo.
Don Á.F. Artime ha inoltre ricordato gli spunti offerti alla Famiglia Salesiana da Papa Francesco durante quest'anno, con la sua visita a Valdocco e la lettera del 24 giugno: i riferimenti alla figura di Mamma Margherita; la spinta ad uscire e le scelte coraggiose di Don Bosco; l’intenzione di fondare un vasto movimento di poveri per i poveri, oltre i confini di lingua, razza, cultura e religione; e lo stile di accoglienza e gioia.
Concludendo, il Rettor Maggiore ha indicato quale dovrà essere il passo successivo a questo Bicentenario: “sognare il futuro di missione evangelizzatrice e educativa della nostra Famiglia Salesiana con forza e novità evangelica, con coraggio e sguardo profetico, lasciandoci guidare dallo Spirito”.
L’omelia in lingua italiana è disponibile nella sezione Service di ANS.
Pubblicato il 16/08/2015