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5/8/2015 - Nepal - Educare tra le macerie
Foto dell'articolo -NEPAL – EDUCARE TRA LE MACERIE
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(ANS – Kathmandu) – Le immagini del Nepal sconvolto dal terremoto, “che ha reso infelici molte persone” racconta sr Aquila Phawa, sono ancora sotto gli occhi di tutti. Le Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA) si sono attivate subito nei lavori di soccorso in collaborazione con i Salesiani. “Siamo stati nei villaggi interni. Quest’atto di misericordia e d’amore ci ha portato più vicino alla gente del Nepal e ci ha stimolato a fare ancora di più per ‘i poveri più poveri’ che non hanno una casa e non  hanno nulla per nutrire i loro figli”.

“Molti hanno perso tutto. La gente ha un bisogno urgente di un riparo, di cibo e di riabilitazione. I bambini non hanno scuole a disposizione” ha raccontato la religiosa a “Vatican Insider”.  

Le suore salesiane sono arrivate in Nepal nel 1997 e hanno iniziato subito a collaborare nella scuola dei Gesuiti a Jawalakhel. Le suore si sono messe a disposizione con “ragione e amorevolezza. Mentre gli anni passavano ci siamo resi conto  che la mancanza di una buona istruzione e di una conoscenza nella formazione specializzata rendeva vulnerabile la vita di molte ragazze nella società”.

Per favorire l’istruzione e coinvolgere le giovani orfane e in condizioni difficili, le religiose salesiane hanno comprato un terreno a Thecho, vicino la capitale. Lì, nel 2001, è stato avviato un ostello che ospita 28 ragazze cristiane, ma anche di altre fedi. Accanto vi è stato sviluppato un laboratorio di sartoria che si rivolge a 15 donne e giovani madri che non hanno terminato il ciclo di studi. Molte, oggi, grazie alla formazione sono in grado di avere un lavoro autonomo. Alla sera hanno avviato anche un centro di insegnamento per i bambini più poveri.

Accanto all’aspetto formativo, le FMA sono chiamate all’animazione pastorale in parrocchia e alla visita alle famiglie degli studenti nei villaggi, perché così “conosciamo come vivono e le lotte che portano avanti nella quotidianità”.

La gente è socievole, abituata a vivere in maniera semplice e, soprattutto la componente femminile, a lavorare duramente, anche se i giovani facilmente vengono catturati dai mass media e imitano lo stile di vita occidentale, che sta producendo disparità.

Oggi il paese ha davanti a sé “una lunga strada per scrivere un futuro migliore”, che offre anche “molto spazio per l’evangelizzazione e l’annuncio del Vangelo” conclude la religiosa.

La presenza delle FMA e di religiosi che si occupano della valorizzazione della condizione delle donne nel paese è quanto mai necessaria: lo dimostra anche la recente operazione di Polizia che ha portato all’arresto di una vasta banda di trafficanti che convogliava donne nepalesi nei paesi occidentali. Nel suo recente viaggio in Europa, don George Menamparampil, SDB, ha discusso con i Superiori della Congregazione e i benefattori esteri la possibilità di realizzare programmi specifici per la formazione delle donne.

Pubblicato il 05/08/2015

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