(ANS – Fatima) – Il 22 maggio scorso circa 8000 allievi delle scuole salesiane sono stati in pellegrinaggio al Santuario di Fatima. “Guardando Don Bosco non possiamo dimenticare Maria e tutti i nostri studenti sentono questo desiderio di essere con Maria. In quest’Anno Bicentenario era importante questo grande incontro qui a Fatima per celebrare Maria Ausiliatrice”, ha detto don Tarcísio Morais, Coordinatore nazionale delle scuole salesiane.

Parlando ad “Agência ECCLESIA”, il salesiano ha fatto presente che al pellegrinaggio hanno partecipato allievi provenienti da 8 scuole portoghesi e una rappresentanza di 17 studenti capoverdiani, dell’isola di São Vicente. In totale sono stati necessari oltre 150 pullman, per portare studenti, educatori, il personale delle scuole e i genitori degli allievi.

Genoveva Lopes, che studia dai Salesiani ad Estoril, ha sottolineato il “bel clima” che “aiuta a concentrarsi e a ottenere buoni voti” e l’educazione religiosa che aiuta a “incontrare Dio”. “Viene offerta una buona esperienza di studio, che li aiuterà più tardi nella vita” ha aggiunto.

Per la ragazza,Don Bosco ha una “storia di vita fantastica”, essendo “un amico, una guida” che aiuta “da sempre”. Mentre Márcia Bulo ha messo in luce che la formazione cattolica nella scuola salesiana è “un modello” anche per altre scuole e ritiene che “coloro che hanno principi religiosi” hanno un altro modo di stare al mondo.

Il programma del pellegrinaggio, ha spiegato don Morais, è consistito in diverse attività, quali la rappresentazione di una parte del musical “Don Bosco”, in tre repliche, “per dare la possibilità al maggior numero di studenti di assistervi” e per i più piccoli c’è stata “un’altra attività d’animazione, d’incontro” per fargli conoscere il Fondatore dei Salesiani.

C’è stato ovviamente anche un momento di comunione e di festa con l’Eucaristia nella Basilica della Santissima Trinità, seguito dalle attività che ogni scuola aveva organizzato in vista del pellegrinaggio. Secondo don Morais, gli allievi salesiani sentono la presenza del santo fondatore “nelle loro vite” e diventano portatori del suo messaggio “nei nuovi contesti”.

“Un messaggio formativo – ha concluso il salesiano – che dà senso, fa incontrare Gesù, un messaggio di evangelizzazione e condivisione di un grande insieme di valori che li rendono più solidale, più attenti ai problemi del mondo, alle esigenze degli altri giovani e più disposti a costruire un mondo migliore”.

Pubblicato il 26/05/2015